Covid, il monitoraggio Gimbe: contagi in salita del +36% negli ultimi 7 giorni e vaccinazioni in stallo

Il presidente Cartabellotta: «Serve cautela nella riduzione delle misure anti-contagio: si può abolire il Green pass nei luoghi a basso rischio, ma deve permanere l’obbligo di uso di mascherine al chiuso»

Continua a risalire la curva dei contagi di Coronavirus in Italia. Negli ultimi 7 giorni, secondo quanto riportato nel monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, i nuovi casi registrati in Italia sono aumentati del 36 per cento, mentre i morti per Covid sono diminuiti del 18,7 per cento. Al contempo, sul fronte ospedaliero, si rileva un’ulteriore riduzione dei posti letto occupati da pazienti Covid in terapia intensiva (-15,2 per cento), così come di quelli in area medica, ma con percentuale più ridotta, pari a -3,5 per cento. «Dopo cinque settimane di calo e l’arresto della discesa la scorsa settimana – ha dichiarato il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta – si inverte nettamente la curva dei nuovi casi settimanali, che si attestano intorno a quota 379 mila, con un incremento del 35,9 per cento e una media mobile a 7 giorni che sale da circa 40 mila casi dell’8 marzo a oltre 54 mila il 15 marzo (+30,3 per cento)». Secondo il presidente di Gimbe, quest’inversione di tendenza ha diverse cause: «dal rilassamento della popolazione alla diffusione della più contagiosa variante Omicron BA.2, dal calo della protezione vaccinale nei confronti dell’infezione, alla persistenza di basse temperature che costringono ad attività al chiuso».


I dati della settimana 9-15 marzo

Nella settimana 9-15 marzo 2022, rispetto alla precedente rilevazione, Gimbe rileva un aumento di nuovi casi (379.792 contro 279.555 della scorsa settimana) e una diminuzione dei decessi (976 contro 1.201 di sette giorni fa). Risultano in crescita anche i casi di persone attualmente positive al virus (1.036.124 contro 1.011.521 della settimana precedente) e le persone in isolamento domiciliare (1.027.149 contro 1.002.153 di sette giorni fa), mentre sono in calo i ricoveri con sintomi (8.473 contro 8.776 della scorsa settimana) e le terapie intensive (502 contro 592 di sette giorni fa).


Cartabellotta: «Serve cautela nella riduzione delle misure anti-contagio»

Alla luce di questi dati, il presidente Cartabellotta invita tutti alla cautela: «Nel nostro Paese la circolazione virale è ancora molto elevata e la curva dei contagi ha ripreso a salire. Auspichiamo che le decisioni del governo vengano informate dalle evidenze scientifiche e dalla situazione epidemiologica e non dallo spirito di emulazione di altri paesi più temerari, dove peraltro hanno ripreso a crescere non solo i contagi ma anche le ospedalizzazioni». Nel dettaglio, Cartabellotta sostiene che per quanto riguarda il Green pass, «l’obbligo può decadere immediatamente dove il rischio di contagio è basso (all’aperto, in luoghi al chiuso poco affollati, ben ventilati e con breve permanenza), mentre dovrà essere mantenuto nei locali chiusi a rischio elevato», mentre l’obbligo di mascherina Ffp2, al momento, «deve invece essere mantenuto in tutti i luoghi al chiuso, tenendo conto sia della estrema contagiosità della variante Omicron, in particolare della BA.2, sia delle incognite relative all’entità della risalita della curva dei contagi e al suo potenziale impatto sugli ospedali». 

Lo stallo della campagna vaccinale

Tra gli elementi critici rilevati da Gimbe, vi è anche lo stallo della campagna vaccinale anti-Covid. Come evidenziato nel report, malgrado il buon andamento delle immunizzazioni, attualmente vi sono ancora quasi «4,6 milioni di italiani vaccinabili con prima dose e 2,9 con booster». E negli ultimi 7 giorni, comunica Gimbe, risulta essere ancora in calo il numero di somministrazioni dei vaccini (441.837), «con una media mobile a 7 giorni di 63.120 somministrazioni/die: si riducono del 6,6 per cento le terze dosi (320.925) e del 22,3 per cento i nuovi vaccinati (23.783)». Complessivamente, l’85,6 per cento delle persone sono vaccinate almeno con una dose, l’83,8 per cento con due dosi, e l’83,3 per cento con tre dosi, mentre 35.390 quarte dosi sono già state somministrate agli immunocompromessi. «Al 16 marzo sono ancora 6,98 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 2,39 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni – si legge ancora nel report -. Per quanto riguarda i bambini, nella fascia 5-11 anni al 16 marzo sono state somministrate 2.400.975 dosi: 1.366.957 hanno ricevuto almeno 1 dose di vaccino (di cui 1.211.712 hanno completato il ciclo vaccinale), con un tasso di copertura nazionale che si attesta al 37,2 per cento con nette differenze regionali».

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