Zelensky in collegamento al Parlamento israeliano: «I russi come Hitler, sono per la soluzione finale»

Il discorso è stato proiettato anche in piazza Habima, a Tel Aviv: «Ucraini alla ricerca di sicurezza proprio come gli ebrei cercavano di sfuggire ai nazisti»

«Milioni di persone sono fuggite, altre sono rimaste senza casa. I nostri cittadini sono sparpagliati in tutto il mondo alla ricerca di sicurezza proprio come gli ebrei cercavano di sfuggire ai nazisti. Quella della Russia è una guerra vera e propria su ampia scala, l’obiettivo è distruggere il nostro popolo, i nostri bambini e le nostre famiglie». Queste le parole del presidente ucraino Zelensky nel suo discorso, attesissimo, al tramonto, alla Knesset (il parlamento di Israele) e davanti a un maxi schermo allestito per l’occasione in piazza Habima, a Tel Aviv. «Anche i russi parlano di “soluzione finale”, esattamente come accadde con gli ebrei. I russi dicono che, senza questa guerra, non potrebbero mettere fine alla “questione Ucraina”», ha aggiunto il leader ucraino. «Noi chiediamo aiuto alla comunità internazionale, perché non dovremmo ricevere questo aiuto? Cosa c’è da parte vostra? Indifferenza o altro? Perché non avete imposto sanzioni aspre alla Russia? Perché non ci avete inviato armi? L’Ucraina 80 anni fa ha salvato gli ebrei», ha concluso Zelensky.


Il ruolo di Israele nei negoziati di pace e l’irritazione di Mosca

I deputati lo hanno seguito via internet mentre il premier Naftali Bennett si è collegato dal suo ufficio. Zelensky aveva detto di voler parlare al popolo israeliano. Infatti, aveva provato a ottenere un auditorio a Yad Vashem ma i dirigenti al memoriale dell’Olocausto hanno detto di no temendo che il suo intervento potesse essere troppo politico e che, di fatto, paragonasse l’invasione dell’Ucraina alla Shoah. Da qui la proposta – poi accettata – di un videocollegamento con il parlamento israeliano con tanto di maxi schermo in piazza a Tel Aviv. Il premier Bennet ha sempre avuto un ruolo di mediatore dialogando con il Cremlino: è volato a Mosca dove ha parlato per tre ore con Vladimir Putin. Zelensky ha detto che «Israele è l’unica democrazia in grado di negoziare», proponendo tra l’altro che i colloqui per il cessate il fuoco si svolgano a Gerusalemme. Forse avrebbe voluto di più da un Paese in cui riconosce le sue radici e dove gli ucraini sono scappati subito dopo la caduta dell’Unione Sovietica. Gli israeliani, originari delle ex repubbliche, sono oltre un milione. Mosca, intanto, non ha gradito l’intervento di Zelensky in un territorio che considera neutrale.


Foto in copertina di repertorio

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