Tensione sull’aumento delle spese militari: il governo accoglie l’ordine del giorno di FdI. Conte: «Con Draghi abbiamo idee diverse»

L’odg di Fratelli d’Italia impegna l’esecutivo, senza richiesta di voto, a raggiungere la soglia del 2 per cento del Pil sulle spese militari

Il governo ha accolto l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia sull’aumento delle spese militari. La decisione è arrivata durante la seduta congiunta delle commissioni Esteri e Difesa del Senato dove è all’esame il decreto Ucraina. L’odg impegna l’esecutivo, senza richiesta di voto, a raggiungere la soglia del 2 per cento del Pil sulle spese militari. Immediata la reazione del Movimento 5 stelle. La vicepresidente Paola Taverna e i senatori Vito Crimi, Gianluca Ferrara, Ettore Licheri, Andrea Cioffi e Gianluca Castaldi, presenti alla seduta, hanno dichiarato: «È inaccettabile che il governo abbia deciso di accogliere l’ordine del giorno di FdI malgrado la forte contrarietà della principale forza di maggioranza. Un ordine del giorno che inizia con ‘Il Senato impegna il governo‘ non può essere accolto senza un voto di verifica». Sulla questione è intervenuto a stretto giro anche il leader M5s Giuseppe Conte, dopo l’incontro con il premier Mario Draghi: «In commissione al Senato c’era un odg che evocava questo impegno. Il M5s ha chiesto di votarlo. Ora i lavori della commissione si sono aggiornati. Su questo (con Draghi, ndr) abbiamo discusso. Abbiamo valutazioni diverse». Conte ha poi aggiunto che «non metto in discussione l’accordo né che il governo lo faccia con la Nato». L’ex premier ha quindi definito l’aumento delle spese militari «improvvido, gli italiani hanno altre priorità».


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