La carica dei negazionisti d’Italia: dal no al Green pass al no alle armi in Ucraina. Bufera su Freccero

L’ex direttore di Rai 2: «Esiste un materiale prodotto ad hoc a scopo propagandistico, ne è un buon esempio il bombardamento all’ospedale pediatrico con l’influencer incinta, successivamente dichiarata morta e ricomparsa poco dopo in un’altra storia»

Da contrari all’obbligo vaccinale e al Green pass a contrari all’invio di armi in Ucraina. DuPre, ovvero la commissione Dubbio e Precauzione, l’organismo promosso da Giorgio Agamben, Massimo Cacciari, Ugo Mattei e Carlo Freccero cambia oggetto della contestazione e, passato (si fa per dire) il Covid, se la prende con la «narrazione mainstream» del conflitto, scatenato dai russi di Putin, in Ucraina. Carlo Freccero, ad esempio, si spinge oltre paragonando la fiction alle bombe all’ospedale di Mariupol. Un confronto fatto sabato a Roma nel corso del convegno di DuPre. «Non ho mai detto che le donne ferite all’ospedale pediatrico di Mariupol erano attrici, il mio ragionamento è più complesso. Basta, denuncio!», dice lui a Tommaso Labate del Corriere della Sera. Nell’intervento, in effetti, non parla di «attrici» ma il concetto di fiction applicato al bombardamento russo resta eccome. «Esiste un materiale prodotto ad hoc a scopo propagandistico di cui conosciamo l’esistenza, ne è un buon esempio il bombardamento all’ospedale pediatrico con l’influencer incinta, successivamente dichiarata morta e ricomparsa poco dopo in un’altra storia. Ma già nelle altre guerre avevamo precedenti di ogni tipo, dai falsi salvataggi dei caschi bianchi in Siria ai filmati dell’Isis girati in studio», dice testualmente l’ex direttore di Rai 2.


Cacciari e Mastruzzo prendono le distanze

Massimo Cacciari, che è un altro componente della Commissione, invece, taglia corto con Labate, come a voler stare fuori da questa storia: «Scusi, di questa cosa non parlo». Il professor Giuseppe Mastruzzo, che sabato ha moderato il convegno, invece, dice: «Sono d’accordo con quasi tutte le cose che dice Carlo ma non con questa. Non possiamo negare o sminuire la sofferenza altrui». Freccero parla, senza mezzi termini, di «propaganda»: «La realtà prende la forma della fiction che a sua volta ha assunto le sembianze di una realtà che non sappiamo se è realtà o post-realtà». Ma cosa c’è dietro questo gruppo di intellettuali e accademici? Secondo Labate potrebbe esserci sul tavolo un esperimento politico con dei candidati sindaci alle Amministrative, magari a Genova e Parma.


Cosa è successo sabato al convegno di DuPre

Sabato, al convegno di DuPre, c’era anche Alessandro Orsini, il prof di Sociologia del Terrorismo della Luiss, finito nella bufera per alcune posizioni, ritenute filo-russe, circostanza che lui ha sempre smentito, e che ha portato allo stop del suo contratto con la Rai. Per il docente è arrivato «il tempo di elaborare una strategia per sviluppare un contrattacco liberale e democratico sul tema della guerra»: «Bisogna discutere di qualsiasi argomento, senza timore di violenze psicologiche e di attacchi, come quelli che hanno interessato la mia persona». Secondo Orsini, che intanto vuole essere definito «non una vittima ma un guerriero nel campo della cultura» oggi nel nostro Paese «ci sono aggressioni minacce, intimidazioni. Ma io non ho paura di nessuno». Poi punta il dito contro il governo Draghi che «sta mettendo in campo una strategia fallimentare sulla guerra in Ucraina»: «Bisogna saper non arretrare di fronte alle proprie idee, fornendo così modelli interpretativi alternativi. Dietro alla narrazione del mass media ci sono enormi interessi elettorali. Le azioni intraprese dal governo Draghi avranno conseguenze disastrose per un sacco di imprese italiane e faranno, e stanno già facendo, male agli ucraini».

Cacciari mette il freno ed è certamente più cauto dei suoi interlocutori. La commissione DuPre, secondo lui, deve sollevare dubbi, porre questioni ma senza schierarsi dalla parte dei russi. «Noi dobbiamo essere quelli che elaborano una posizione critica sulla situazione e cercano di comprendere come si sia arrivati al conflitto, ma che non sono schierati con Putin», dice. E ancora: «Gli Stati Uniti si rafforzano politicamente e indeboliscono politicamente l’Europa. Adesso c’è il pericolo di una gravissima escalation. Noi siamo per la pace, per un accordo internazionale, per un cessate il fuoco». Per Carlo Freccero, invece, c’è un «cortocircuito tra finzione e realtà che ha come suo protagonista l’ex attore e presidente Volodymyr Zelensky». «La guerra ucraina sembra una fiction che si è trasformata in realtà e non per nulla i discorsi di Zelensky sono scritti dallo sceneggiatore della serie che lo ha portato al successo – ha concluso – siamo in una sorta di visione dove finzione e realtà si equivalgono grazie alla propaganda».

Foto in copertina di repertorio

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