Salerno, gli specializzandi di ortopedia costretti a fare flessioni in reparto: aperte due inchieste

Il caso è stato denunciato dall’associazione Als Fattore 2a. L’università e l’Azienda Ospedaliera hanno aperto due inchieste

La Scuola di Specializzazione di Ortopedia e Traumatologia dell’università di Salerno costringeva gli specializzandi a fare flessioni in reparto per punizione. Il caso è stato denunciato dall’associazione Als Fattore 2a. L’università e l’Azienda Ospedaliera hanno aperto due inchieste dopo aver ricevuto le prove delle vessazioni. Tra cui quelle sulle flessioni: «Gli specializzandi sono obbligati a presentarsi alle ore 6.30 per lo svolgimento dell’attività formativa. In caso di ritardo sono costretti ad eseguire dei piegamenti sulle braccia e a pagare la colazione a tutti i presenti». Fino a ieri la scuola era diretta dal docente Nicola Maffulli, quinto ortopedico nel ranking mondiale e specializzato in medicina dello sport.


Il Corriere della Sera oggi racconta che è lui, secondo le testimonianze, ad aver imposto la linea del rigore: «Giacca, cravatta e puntualità. Se si arriva in ritardo rispetto alle 6,30 del mattino, che significa 6,32, punizioni e flessioni», racconta uno degli specializzandi al quotidiano. E c’è anche chi fa sapere di aver visto escludere colleghi dalla sala operatoria con motivazioni «che non c’entravano con il lavoro». SalernoSera, che ha pubblicato una delle foto allegate all’esposto, riporta la reazione di Als Fattore 2a: «Vogliamo complimentarci e ringraziare pubblicamente il Rettore dell’Università degli studi di Salerno per la PEC che ci ha inviato, e gli auguriamo buon lavoro nella verifica della verità dei fatti e saremo come ALS in vigile e fiduciosa attesa sull’evolversi della vicenda di cui vi terremo aggiornati».


E poi ancora: «Siamo contenti di aver alzato il velo di silenzio su una grave ingiustizia inerente una scuola di specializzazione: Salerno è una sede universitaria in cui abbiamo da poco creato un team di rappresentanti poiché è (o forse era?) una delle roccaforti del SIGM (acronimo di Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, nda): chissà come hanno fatto, durante i loro molti anni di “rappresentanza” a Salerno, a non accorgersi delle vessazioni che accadevano in questa scuola, che sembra vadano avanti da anni e anni».

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