Il Cremlino chiude le sedi di Amnesty International e Human Rights Watch in Russia. Le Ong: «Non ci fermiamo»

Sale a 15 il numero di organizzazione che sono state revocate dal registro degli uffici di rappresentanza delle Ong

Il ministero della Giustizia russo ha revocato dal registro delle organizzazioni internazionali e delle Ong 15 associazioni umanitarie straniere, tra cui Amnesty International e Human Rights Watch, decretandone di fatto la chiusura. La spiegazione del Cremlino si è limitata ad accusare le organizzazioni di aver violato la legge della Federazione russa. Gia il mese scorso avevano bloccato l’accesso al sito web in lingua russa di Amnesty International. È arrivata subito la reazione della Segretaria generale di Amnesty International, Agnès Callamard, che ha dichiarato: «In un paese in cui decine di attivisti e dissidenti sono stati imprigionati, uccisi o esiliati, in cui i media indipendenti sono stati diffamati, bloccati o costretti all’autocensura e in cui le organizzazioni della società civile sono state bandite o liquidate, devi fare qualcosa di giusto se il Cremlino cerca di zittirti». Callamard ha fatto sapere che per loro si tratta solo di una chiusura di fatto perché l’organizzazione continuerà «a lavorare per garantire che le persone in Russia possano godere dei propri diritti umani senza discriminazioni». Ha poi concluso annunciando: «Raddoppieremo i nostri sforzi per denunciare le clamorose violazioni dei diritti umani da parte della Russia sia in patria che all’estero».


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