Elezioni francesi, gli over 65 per Macron, gli operai per Le Pen. E Mélenchon trionfa tra i giovani

Secondo le prime analisi, il candidato di estrema sinistra ha conquistato più di un terzo dell’elettorato under 35

Il presidente uscente Emmanuel Macron e Marine Le Pen, candidata del partito di estrema destra Rassemblement National, si sfideranno al ballottaggio delle elezioni presidenziali francesi il prossimo 24 aprile. Con il 97 per cento dei voti scrutinati, Macron avrebbe superato il primo turno con il 27,6 per cento e Le Pen con il 23,4 per cento. Si è fermato al terzo posto il candidato di estrema sinistra (La France insoumise) Jean-Luc Mélenchon, a meno di due punti di distanza dall’ultranazionalista francese con il 21,9 per cento dei voti, mentre il leader del partito di estrema destra Reconquête Éric Zemmour si è attestato al 7 per cento. I due partiti tradizionali della politica francese, che per decenni hanno dominato il Paese, hanno ottenuto il peggior risultato della loro storia: Valérie Pécresse, la candidata dei Repubblicani, ha ottenuto il 4,7 per cento dei voti, non raggiungendo nemmeno la soglia del 5 per cento che dà diritto al rimborso delle spese elettorali da parte dello Stato. Invece, il Partito socialista, per cui correva Anna Hidalgo, già sindaca di Parigi, ha raggiunto appena l’1,7 per cento.


Affluenza in calo

Delude anche l’affluenza alle urne, che registra il dato più basso dal 2002: circa il 75 per cento (alle elezioni del 2017 era andato a votare il 77,8 per cento degli elettori). Vari candidati hanno già ammesso la loro sconfitta, dando indicazioni ai loro sostenitori su chi votare al secondo turno: sia Pécresse che Hidalgo hanno detto che voteranno per Macron. Mélenchon si è espresso apertamente contro Le Pen, dicendo ai suoi elettori «di non darle nemmeno un voto», senza dichiarare esplicitamente di appoggiare il presidente uscente. Zemmour, come prevedibile, ha invece detto di votare per Le Pen.  


Mélenchon conquista i giovani, Macron i pensionati

Diversi sondaggi e le prime analisi sociologiche del voto restituiscono uno scenario piuttosto diverso da quello delle elezioni del 2017, che avevano visto gli stessi candidati al ballottaggio. Se cinque anni fa Macron aveva trionfato tra i giovani, a conquistare gli under 35 questa volta è Mélenchon, con un risultato al di sopra delle aspettative. Secondo il sondaggio Ipsos-Sopra Steria, tra i giovani sotto i 25 anni il candidato di estrema sinistra è in testa con il 31 per cento dei voti, che salgono al 34 nella fascia 25-34, seguito da Marine Le Pen con rispettivamente il 26 e il 25 per cento delle preferenze. Fanalino di coda per Macron, con solo il 20 per cento nella fascia 18-24 e il 23 per cento nella fascia 25-34. Secondo un altro sondaggio condotto dall’Harris Interactive Institute, più di un terzo dei giovani tra i 18 e i 24 anni (34,8 per cento) ha scelto di votare Mélenchon, assicurando che i minori di 25 anni si rivolgono poi a Emmanuel Macron (24,3 per cento) e solo dopo a Marine Le Pen (18 per cento). È certa invece la conquista dell’elettorato over 65 da parte del presidente uscente, che ha raccolto tra i francesi più anziani ben il 41 per cento dei voti. Guardando agli altri indicatori, Macron è largamente preferito dalle famiglie più ricche e i dirigenti, mentre Le Pen riceve maggior sostegno da operai e impiegati, dalle fasce di reddito più basse e dagli abitanti di piccole città o comuni rurali. Anche Mélenchon ottiene tra le famiglie più povere un terzo delle preferenze, raccogliendo il sostegno, oltre che dei giovani, anche di impiegati e dipendenti pubblici.  

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