Nato, cresce la tensione su Finlandia e Svezia. Mosca: «Gravi conseguenze se aderiscono all’Alleanza»

«La Russia prenderà le necessarie misure di sicurezza», ha commentato il Cremlino

«L’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato cambierebbe radicalmente la situazione politico-militare: la Russia prenderà le necessarie misure di sicurezza difensive, con conseguenze tra le più indesiderabili». Il Cremlino, attraverso le parole del viceministro degli Esteri Alexander Grushko, ha commentato così l’intenzione della Finlandia e della Svezia di entrare a far parte dell’Alleanza Atlantica, annunciata dai capi di Governo dei due Paesi ieri, 13 aprile. In mattinata, erano arrivate le parole dell’ex presidente russo Dmitry Medvedev: «Ci si può dimenticare dei Baltici non nucleari se Svezia e Finlandia si uniscono alla Nato. La lunghezza del confine terrestre dell’Alleanza con la Russia sarà più che raddoppiata, quindi – ha scritto su Telegram Medvedev – sarà necessario ripristinare l’equilibrio, rafforzando seriamente il gruppo di truppe di terra, il sistema di difesa aerea e schierare consistenti forze navali nel Golfo di Finlandia». L’ex presidente, ora vicepresidente del consiglio di Sicurezza russo, ha poi osservato come Mosca sia «costretta» dalle circostanze ad adottare misure difensive: «Finora la Russia non ha intrapreso tali misure e non aveva intenzione di farlo. Se siamo costretti a farlo, allora “notate che non siamo stati noi a suggerirlo”, come diceva un personaggio di un famoso vecchio film».  


L’incontro a Stoccolma

Ieri si è tenuto un incontro a Stoccolma tra Sanna Marin, premier finlandese, e la sua omologa svedese, Magdalena Andersson, per discutere della possibile adesione dei rispettivi Paesi alla Nato. Marin, nella stessa giornata di ieri, aveva presentato in Parlamento il nuovo rapporto sulla situazione di sicurezza del Paese dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Le decisione sull’adesione alla Nato, aveva detto la premier, «sarà una questione di settimane, non mesi». «La Russia è il nostro vicino. Abbiamo un lungo confine condiviso (ben 1300 chilometri, ndr) con loro e abbiamo visto come si comportano in Ucraina. Ci sono diversi rischi per i quali dobbiamo essere pronti», aveva aggiunto. Anche in Svezia il dibattito sull’adesione alla Nato si è fatto sempre più intenso dopo le ultime mosse di Mosca: sebbene Stoccolma non abbia ancora annunciato le sue intenzioni, alcune fonti dicono che la richiesta ufficiale verrà presentata a giugno, al prossimo vertice dell’Alleanza.  


La premier lituana Simonyte: «Le minacce russe non sono niente di nuovo»

Sulla questione è intervenuta anche la Lituania: la premier Ingrida Simonyte ha fatto sapere che le minacce russe «non sono niente di nuovo», anzi «sembrano piuttosto strane». «Sappiamo che già da prima della guerra in Ucraina i russi tengono le armi a 100 chilometri dal confine della Lituania. Le armi nucleari sono sempre state tenute a Kaliningrad, tutti ne sono perfettamente consapevoli. Le usano come una minaccia», ha dichiarato Symonyte.  

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