L’Ue vuole il cavo unico per tutti gli smartphone. Il primo via libera per rendere l’Usb-C lo standard universale

Il progetto, spinto anche dalla Commissaria Ue per la Concorrenza Margrethe Vestager, peserebbe soprattutto su Apple. L’azienda fondata da Steve Jobs è ancora legata alla sua presa Lightning

Con un balzo di comunicazione certo notevole, il 23 settembre 2021 la Commissaria Ue per la Concorrenza Margrethe Vestager ha pubblicato sul suo profilo Twitter una Gif in cui mostrava due foto: una in cui teneva tra le mani un fascio di cavi diversi e uno in cui stringeva un solo cavo. Era l’inizio di una campagna per un unico standard di cavi da applicare in tutta l’Unione europea: niente più prese Lightning (come quelle dei dispositivi Apple), niente più micro-Usb: solo formati Usb-C. In questi giorni è il arrivato il primo passo per raggiungere questo obiettivo. Il 20 aprile la Commissione Mercato interno del Parlamento europeo ha approvato con 43 voti favorevoli e 2 contrari la nuova direttiva. Queste disposizioni si applicherebbero a tutti i dispositivi elettronici, l’unica eccezione sarebbe per quelli troppo piccoli per poter essere dotati di una porta Usb-C, come gli smart watch o i dispositivi sanitari. Considerando come si sta muovendo il mercato, questa misura inciderebbe soprattutto sui prodotti Apple. iPhone 13, l’ultimo modello della fortunata saga, ha ancora la presa Lightning introdotta dall’azienda nel 2012.


Tra gli obiettivi della Commissione c’è anche quello di rendere chiaro fuori dalle confezioni dei prodotti elettronici se il dispositivo è accompagnato o meno da un caricabatterie. Ora la decisione dovrà passare dal voto del Parlamento europeo. Uno dei relatori di questa proposta è Alex Agius Saliba, membro maltese del Parlamento europeo che fa parte dal gruppo parlamentare Socialisti & Democratici. È lui a spiegare che l’obiettivo di questo provvedimento è anche quello di diminuire la produzione di rifiuti elettronici: «Ogni anno mezzo miliardo di caricabatterie per dispositivi portatili vengono spediti in Europa. Questi oggetti generano da 11 mila a 13 mila tonnellate di rifiuti elettronici. Un unico caricabatterie per gli smartphone e altri dispositivi elettronici di piccole e medie dimensioni porterebbe un beneficio per tutti. Aiuterà l’ambiente, aiuterà ulteriormente il riutilizzo della vecchia elettronica, farà risparmiare denaro e ridurrà i costi e i disagi inutili».


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