Epatite nei bambini, la strigliata di Lopalco: «Basta chiamarla “misteriosa”, fermiamo i complottismi»

«Definirla misteriosa attira più attenzione – scrive l’ex assessore pugliese alla Sanità – ma la verità scientifica non ha bisogno di attenzione mediatica»

A frenare gli allarmismi sui casi di epatite acuta tra i bambini sotto i 10 anni, definita da più parti come «misteriosa», è l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco che su Facebook ha lanciato un invito alla cautela, soprattutto nell’informazione sul fenomeno in corso: «Definirla epatite misteriosa non fa bene. Si alimentano dietrologie e complottismi», ha scritto in un post su Facebook. Fa poi riferimento all’allarme lanciato dalle agenzie di sanità pubblica internazionali e spiega: «L’allarme squilla per gli esperti. Per quelli che per mestiere devono indagare su fatti come questo che, udite udite, ne accadono di continuo». L’epidemiologo ha sottolineato più volte che la causa dell’epatite è ancora da accertare e non è detto che ci si riesca, ma invita ad «attendere il parere degli esperti». Nel frattempo chiede di «dare una corretta informazione» e, scrive: «Lo so, definirla misteriosa attira più attenzione. Ma la verità scientifica non ha bisogno di attenzione mediatica. Ha bisogno di lavoro metodico e meno pressioni si fanno più è probabile che i risultati siano attendibili». Le parole di Lopalco arrivano soprattutto all’allarmismo che si è creato in seguito all’annuncio della sua Regione che ha invitato tutte «le strutture e i professionisti sanitari, a segnalare con la massima urgenza eventuali casi di epatite acuta nei minori di dieci anni». Raccomandazione regionale che è arrivata dopo la simile nota di allerta diffusa dal Ministero della Salute. Al momento, in Italia si registrano 7 segnalazioni di epatite di natura acuta pediatrica, tra cui il caso del bambino di Prato. Tutti i casi però sono ancora da accertare.


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