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Bambini, algoritmi, informazioni false: cosa prevede il Dsa, l’accordo storico sul digitale dell’Unione Europea

23 Aprile 2022 - 11:21 Ygnazia Cigna
L'accordo arriva dopo 16 ore di negoziati e dovrà essere approvato in via definitiva dal Consiglio e dal Parlamento europeo

Dopo 16 ore di negoziati tra rappresentanti della Commissione, del Consiglio e del Parlamento europeo, arriva una decisione storica nella regolamentazione del digitale. Si tratta dell’accordo politico provvisorio sul Digital Services Act (Dsa) che impone misure stringenti contro i contenuti nocivi e illegali che circolano online. L’accordo dovrà essere approvato in via definitiva dal Consiglio e dal Parlamento europeo. Orientato dal principio «ciò che è illegale offline deve essere illegale anche online», il Dsa mira a rendere il web uno spazio sicuro in cui vengono tutelati i diritti degli utenti. «Un segnale forte per persone, aziende e paesi in tutto il mondo», ha commentato in un tweet la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

Cosa prevede il Dsa?

Il disegno di legge aggiorna la direttiva presente sull’ e-commerce che risale a vent’anni fa e ha come obiettivo quello di frenare gli eccessi dei social media e delle grandi compagnie al fine di tracciare eventuali contenuti che possano ledere i diritti degli utenti. Per le compagnie Big Tech è previsto l’obbligo di analizzare i rischi sistemici ed effettuare ogni anno un’analisi di riduzione del rischio legato alla diffusione di «contenuti illegali, alla manipolazione dei servizi che incidono sui processi democratici e sulla sicurezza pubblica e agli effetti negativi sulla violenza di genere, sui minori e sulla salute fisica o mentale degli utenti». In questa senso sono state vietate anche tutte le interfacce ingannevoli, i cosiddetti «modelli oscuri».

Dati e algoritmi

Sul fronte della profilazione, sono state implementate nuove misure di trasparenza per i sistemi di raccomandazione, ovvero quelli che permettono alle piattaforme di offrire agli utenti contenuti simili alle ricerche che hanno già effettuato. VLOPs (very large online platforms) e VLOSEs (very large search engines) dovranno approntare un sistema per proporre servizi che non si basino sulla profilazione degli utenti e dovranno essere trasparenti sugli algoritmi automatici che utilizzano. Secondo quanto riportato da Thierry Breton della Commissione europea, sarà disposto un team esperto in data science per il controllo del rispetto della normativa.

La guerra in Ucraina

Il Consiglio europeo ha introdotto un nuovo articolo «al fine di istituire un meccanismo di reazione in caso di crisi» ed è stato istituito nell’ambito dell’impatto della manipolazione delle informazioni nel conflitto in Ucraina. Si tratta di un sistema di risposta per le crisi che sappia intervenire in modo rapido ed efficace sulle piattaforme che contribuiscono a diffondere contenuti falsi o fuorviante sul tema. In caso di crisi, come minacce per la salute pubblica o una guerra, a poterlo attivare sarà la Commissione dell’Ue su raccomandazione del Consiglio dei coordinatori nazionali dei servizi digitali. Le azioni sono limitate a tre mesi.

La tutela dei minori

Tutti i servizi che si rivolgono anche ai minori non potranno proporre contenuti pubblicitari mirati, effettuati sulla base della loro profilazione. Questa misura è prevista per tutte le piattaforme che forniscono servizi digitali, non solo le grandi compagnie.

A chi è rivolto?

Il Dsa si applicherà a tutti gli intermediari che forniscono servizi all’interno dell’Unione Europea, con maggiore attenzione alle compagnie Big Tech, come Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft. Le normative sono infatti proporzionate alla grandezza delle piattaforme. I servizi con meno di 45 milioni di utenti attivi mensili non dovranno rispondere ad alcune normative, previste invece per le piattaforme che li superano. Tra i servizi a cui verranno applicate le misure del Dsa ci sono anche i mercati online, che dovranno raccogliere tutte le informazioni sui prodotti e servizi che offrono, verificando l’identità dei propri fornitori, così da assicurare al consumatore finale tutte le informazioni necessarie per un acquisto consapevole e sicuro.

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