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Zelensky: «Noi via dai negoziati se uccidono i resistenti di Mariupol. Il Donbass? Se ci danno le armi giuste lo riprendiamo» – Il video

23 Aprile 2022 - 20:25 Redazione
Il presidente ucraino ha tenuto una conferenza stampa nella metropolitana di Kiev davanti a decine di giornalisti

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha tenuto una conferenza stampa nella metropolitana di Kiev per ragioni di sicurezza, nel pieno della guerra contro le forze d’occupazione russe. Mentre i corridoi umanitari di Mariupol’, roccaforte ucraina assediata dalle truppe di Vladimir Putin, sono al centro dei negoziati tra Kiev e Mosca, Zelensky ha affermato davanti a decine di giornalisti che «se i combattenti della resistenza nella città vengono uccisi, l’Ucraina uscirà dal processo di trattativa». Nelle ultime settimane, la Russia sta cercando di espugnare l’acciaieria Azovstal di Mariupol’, dove migliaia di soldati ucraini resistono. Zelensky ha minacciato l’uscita dai dialoghi di pace anche nel caso in cui a Cherson, città ucraina sotto il controllo russo, venga indetto il referendum per l’annessione alla Russia. «Alla gente che abita nei piccoli centri della regione di Cherson, dico loro: “Non dobbiamo aiutare gli occupanti”», ha detto.

Le armi a Kiev dall’Occidente

Il presidente ucraino è poi tornato sulla necessità di avere delle armi dai Paesi occidentali per poter reagiere all’invasione. Evocando la resistenza di Kiev, Zelensky ha detto che con più armi le truppe ucraine sarebbero in grado di cacciare i russi anche dal Donbass: «Vorremmo che lo scenario di Kiev si ripetesse nel Donbass. Ricordo che i carri armati erano alle porte della capitale», ha detto. «Se arriveranno armamenti adeguati, il Donbass potrà tornare nelle nostre mani. Stiamo respingendo l’attacco di un potente esercito». In merito a un possibile incontro con Putin, Zelensky ha detto: «Io non voglio incontrarlo: io devo».

L’appello al Vaticano per una mediazione

Zelensky è poi tornato a chiedere una mediazione al Vaticano «per arrivare a una tregua e alla pace». «Vogliamo una tregua – ha detto il presidente – e stiamo chiedendo aiuto a tutti, compresa la Santa Sede».

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