Il sindaco di Zaporizhzhia e la centrale nucleare nelle mani dei russi: «Con un incidente conseguenze peggiori di Chernobyl»

Anatolii Kurtiev parla dei missili che la sorvolano e dei soldati che la occupano: «I nostri tecnici lavorano con il fucile puntato alle spalle»

Anatolii Kurtiev, sindaco di Zaporizhzhia, parla oggi con il Corriere della Sera dei missili russi che sorvolano la vicina centrale nucleare di Energodar e, soprattutto, della sua occupazione da parte dei russi. «Sappiamo che hanno posizionato artiglierie e batterie di missili Grad. Ultimamente i loro missili sono passati nello spazio aereo della centrale e anche questa mi sembra un’azione grave e sconsiderata», dice Kurtiev nel colloquio con Lorenzo Cremonesi. Secondo il primo cittadino i russi a marzo hanno sparato anche contro i reattori, anche se «i valori sono sempre stati nella norma, dentro i parametri di sicurezza. Non abbiamo mai registrato fughe radioattive di una qualche rilevanza».


Nella centrale, spiega il sindaco, «sono rimasti alcuni nostri tecnici del gruppo originario, ma tanti se ne sono andati con le famiglie. Per quelli sul posto è molto difficile lavorare, hanno il fucile puntato alle spalle, i soldati russi sono armati e si comportano come un esercito d’occupazione. Inoltre, il loro numero non è sufficiente per monitorare l’intero impianto, sono costretti a turni massacranti, non hanno il tempo di riposare». Infine, il grido d’allarme: nei giorni scorsi «cadeva il 36esimo anniversario dell’incidente di Chernobyl, una catastrofe che ha stravolto le esistenze di tante persone, ancora oggi c’è chi muore di tumore generato da quelle radiazioni. Energodar è molto più potente di Chernobyl, le conseguenze di un problema ai reattori, dunque, sarebbero molto più gravi».


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