La Cnn: «L’esercito russo ha rubato attrezzature agricole ma gli ucraini le hanno disattivate con il comando a distanza»

La storia arriva da Melitopol: i macchinari portati in Cecenia da camion con la Z dipinta. Ma poi…

L’esercito russo ha rubato le attrezzature di un concessionario di macchinari agricoli nella città occupata di Melitopol e le ha spedite in Cecenia. Ma dopo un viaggio di 700 miglia i ladri non hanno potuto utilizzare le apparecchiature perché sono state bloccate attraverso un comando a distanza. La storia la racconta la Cnn, che spiega come nelle ultime settimane si siano moltiplicate le segnalazioni che riguardavano furti di attrezzature agricole, grano e materiali da costruzione, oltre ai saccheggi nelle case private. L’attrezzatura è stata rubata dalla concessionaria Agrotek con sede a Melitopol e ha un valore di cinque milioni di dollari: solo le mietitrebbie costano trecentomila dollari.


Il furto di macchinari

La fonte del racconto, la cui identità è preservata dalla Cnn, ha detto che la vicenda è iniziata con il sequestro di alcune mietitrebbie, un trattore e una macchina per seminare. In tutto 27 macchine agricole sono state portate via e uno dei camion utilizzati per il trasporto aveva una Z dipinta. Secondo gli ucraini i russi hanno litigato per l’attrezzatura e alcuni macchinari sono stati portati in un villaggio vicino. Altri invece hanno intrapreso un lungo viaggio verso la Cecenia, a 700 miglia di distanza. Il fatto che i macchinari fossero dotati di Gps ha permesso di seguirne il percorso. L’ultima volta sono stati geolocalizzati nel villaggio di Vazhan Yurt in Cecenia. Ma dopo che l’attrezzatura è stata trasportata nello stato russo, secondo il contatto le mietitrebbie sono state bloccate a distanza.


Ora tutto il bottino si trova in una fattoria vicino a Grozny, dove c’è chi sta tentando di aggirare le protezioni. «Anche se vendono i pezzi di ricambio potranno guadagnarci soldi», ha detto la fonte alla Cnn. Altri affermano che i furti hanno colpito anche il grano tenuto nei silos anche se gli occupanti hanno prima proposto agli agricoltori di condividere i raccolti al 50%. Facendo notare che non avrebbero potuto esportarli visto che i porti dell’Ucraina sono sotto il controllo russo. Poi hanno cominciato a rubarlo per portarlo «in Crimea». Altre fonti nella regione di Melitopol affermano che il furto da parte delle unità militari russe si è esteso al grano tenuto nei silos. La regione produce centinaia di migliaia di tonnellate di raccolti all’anno.

L’espropriazione dei prodotti agricoli

Nei giorni scorsi è emerso che i russi hanno tentato di espropriare prodotti agricoli nella regione di Cherson. Un comunicato dell’Assemblea legislativa della Regione di Krasnoyarsk è stato pubblicato sul sito istituzionale e successivamente cancellato. I deputati di Krasnoyarsk, preoccupati per le conseguenze dovute alle sanzioni estere, hanno votato una risoluzione affinché le “eccedenze” degli agricoltori ucraini venissero espropriate per sostenere le necessità dei cittadini russi. Intanto quasi 4,5 milioni di tonnellate di grano rimangono bloccate nei porti ucraini a causa dell’invasione russa. Lo ha affermato Martin Frick, funzionario del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Wfp). «La fame non dovrebbe diventare un’arma», ha detto Frick chiedendo la ripresa delle forniture alimentari ucraine ad altre nazioni per alleviare la crisi alimentare globale. Prima della guerra l’Ucraina era uno dei maggiori esportatori di grano e produttori di mais al mondo e molti paesi fanno affidamento sulle forniture di grano ucraino, secondo l’Onu.

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