Sanzioni, la Slovacchia verso l’esenzione dall’embargo del petrolio russo. Possibile ok della Commissione Ue

La Commissione Europea sarebbe disposta a venire incontro al Paese, che dipende per il 96 per cento dal greggio di Mosca

La Slovacchia chiederà un’esenzione da un’eventuale embargo del petrolio russo all’interno del sesto pacchetto di sanzioni europee contro Mosca. Il ministero dell’Economia slovacco ha detto chiaramente all’agenzia Reuters che «se si tratta di un embargo approvato del petrolio russo come parte di un ulteriore pacchetto di sanzioni contro la Russia, allora la Slovacchia chiederà un’esenzione». E la Commissione Europea, che potrebbe chiudere oggi, 3 maggio, i lavori sul contenuto delle prossime sanzioni, sarebbe disposta a procedere in questa direzione, anche nei confronti dell’Ungheria. I due Paesi, infatti, sono largamente dipendenti dal greggio russo: se l’Ungheria riceve da Mosca il 58 per cento del suo fabbisogno di petrolio e derivati, la Slovacchia ne dipende quasi totalmente, con il 96 per cento del suo approvvigionamento importato dalla Russia. A Reuters, un funzionario dell’Unione Europea ha detto che la Commissione «potrebbe offrire alla Slovacchia e all’Ungheria un’esenzione o un lungo periodo di transizione». Il ministro dell’Economia slovacco, Andrej Doležal, ha detto a Reuters che anche l’eventualità di un periodo di transizione sarebbe accettabile, così da poter dare la possibilità al Paese, che possiede riserve petrolifere per soli 120 giorni, di mettere in moto la produzione e la raffinazione di combustibili fossili alternativi.


Michel: «Sanzioni imminenti»

il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha dichiarato di essere «fiducioso che il Consiglio imporrà in via imminente ulteriori sanzioni» alla Russia, «in particolare sul petrolio». Michel ha parlato all’inaugurazione ad Alexandroupoli di un nuovo terminale di Gnl (il gas naturale liquido) che dal nord-est della Grecia aiuterà l’Europa e i Balcani occidentali a tagliare la dipendenza dall’energia russa. «La guerra della Russia contro l’Ucraina – ha detto – ha già avuto e continuerà ad avere gravi conseguenze per la sicurezza in Ue e nel mondo. L’obiettivo dell’Ue è semplice: rompere la macchina da guerra russa».


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