Mali, la Farnesina conferma il rapimento di tre italiani. Di Maio: «Massimo riserbo sul caso e sulla loro identità»

Secondo quanto riferito dall’agenzia France Press, i tre italiani e il cittadino tongolese rapiti sono stati «sequestrati da uomini armati»

Tre italiani sono stati rapiti in Mali assieme un cittadino tongolese in Mali. La Farnesina, in una nota ufficiale, ha reso noto che «l’Unità di Crisi sta profondendo ogni sforzo, in coordinamento con le competenti articolazioni dello Stato, per una soluzione positiva del caso. A tal fine, il Ministero degli Esteri Di Maio ribadisce, d’intesa con i famigliari, l’esigenza di mantenere il massimo riserbo». Secondo quanto riferito nelle scorse ore dall’agenzia France Press, i quattro sarebbero stati «sequestrati da uomini armati». Le tre persone rapite sarebbero una coppia con il loro bambino che si trovavano a Sinzina, nel distretto di Koutiala, nella parte meridionale del Mali, a Est della capitale Bamako, secondo l’agenzia Efe e il sito Africa Express. Secondo il funzionario citato da Afp e che ha voluto restare anonimo, il sequestro è avvenuto: «ieri sera a una decina di chilometri da Koutiala».


Inizialmente, secondo le prime informazioni, i rapiti risultavano essere missionari di una comunità di Testimoni di Geova. Ma l’associazione dei Testimoni di Geova del Senegal, con competenza anche in Mali, ha reso noto che la coppia di italiani rapiti nel Paese africano assieme al loro bambino non erano sul posto per conto del movimento religioso: «Attualmente non abbiamo alcun missionario, alcun religioso, Testimone di Geova in Mali», ha spiegato all’Ansa un portavoce dell’Associazione. Non è comunque escluso si possa trattare di persone che sono testimoni di Geova, «ma che noi non conosciamo personalmente – ha spiegato ancora il portavoce -. Non conosciamo i nomi e le nazionalità di ciascuno, ma ci stiamo informando per sapere chi siano queste persone, anche se al momento non abbiamo informazioni ufficiali da condividere».


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