Omicidi, torture e sparizioni. L’indagine dell’Ong che accusa le forze russe di crimini di guerra in Ucraina – Il video

Le immagini e i video diffusi dal rapporto pubblicato da Human Rights Watch raccontano di abitanti di interi villaggi torturati e tenuti prigionieri per mesi

Human Rights Watch (Hrw) afferma di aver documentato una serie di presunti crimini dei soldati russi contro i civili nelle regioni di Kiev e Chernihiv, nella parte settentrionale dell’Ucraina. L’organizzazione non governativa internazionale che si occupa della difesa dei diritti umani è stata citata dalla Cnn per aver diffuso storie di tortura, omicidi e sparizioni forzate su alcune delle città ucraine più colpite dalle forze russe. A raccontarlo è un rapporto di Hrw pubblicato il 18 maggio. «Le forze russe che controllano gran parte delle regioni di Kiev e Chernihiv nell’Ucraina nord-orientale da fine febbraio a marzo 2022 hanno sottoposto i civili a esecuzioni sommarie, torture e altri gravi abusi che sono evidenti crimini di guerra», spiega Human Rights Watch. L’indagine dell’Ong si è svolta in 17 villaggi e piccole città nelle regioni di Kiev e Chernihiv visitati ad aprile, registrando « 22 apparenti esecuzioni sommarie, 9 altre uccisioni illegali, 6 possibili sparizioni forzate e 7 casi di tortura. Ventuno civili hanno descritto la reclusione illegale in condizioni disumane e degradanti».


HUMAN RIGHTS WATCH | Volodymyr Ivashchenko mostra il seminterrato dove si rifugiò nei primi giorni della guerra, insieme a sua moglie, suocera, figlia e nipote di 3 anni, a Yahidne, 17 aprile 2022.
HUMAN RIGHTS WATCH | Locale caldaia vicino alla scuola Yahidne. Le forze russe hanno tenuto oltre 350 abitanti del villaggio nel seminterrato di una scuola per 28 giorni. 
Dieci anziani sono morti durante questo periodo. 
I loro corpi sono stati conservati nel locale caldaia prima di essere sepolti nel cimitero del villaggio

«350 persone tenute prigioniere»

Hrw afferma inoltre di aver intervistato 65 persone tra il 10 aprile e il 10 maggio, «comprese le famiglie delle vittime e le persone che hanno affermato di essere state detenute e torturate dalle truppe russe». Tra le testimonianze anche quelle degli abitanti di un villaggio che hanno raccontato di essere tra le 350 persone tenute prigioniere per 28 giorni in uno squallido e angusto seminterrato a Yahidne, vicino a Chernihiv. «Altri abitanti sono stati uccisi dalle truppe russe», continua il rapporto.


HUMAN RIGHTS WATCH | Porta di una delle stanze nel seminterrato della scuola Yahidne. 
C’è un calendario disegnato dai residenti per tenere traccia dei giorni. 
Sul lato destro della porta, tenevano un elenco delle persone morte, 10 in tutto, inclusa la data della morte, e sulla sinistra, un elenco delle persone, per un totale di sette, che furono fucilate o scomparse
HUMAN RIGHTS WATCH | A sinistra: ingresso alla fossa nel locale caldaia dove cinque uomini sono stati trattenuti per diversi giorni a fine marzo. 
A destra: Dentro la fossa nel locale caldaia. 
Uno era ferito ed era sdraiato, mentre altri potevano solo stare in piedi o chinarsi, Novyi Bykiv, 16 aprile 2022.

L’appello della Ong: «Indagare subito»

A lanciare un appello è il direttore di Human Rights Watch per l’Europa e per l’Asia centrale, Giorgi Gogia: «Questi abusi contro i civili sono evidenti crimini di guerra che dovrebbero essere indagati tempestivamente e in modo imparziale e adeguatamente perseguiti» ha detto. «Le numerose atrocità commesse dalle forze russe che occupano parti dell’Ucraina nord-orientale all’inizio della guerra sono ripugnanti, illegali e crudeli».

Immagine di copertina: HUMAN RIGHTS WATCH/ Iscrizione su uno stipite di una porta nel seminterrato della scuola di Yahidne, che indica il numero di adulti e bambini in una particolare stanza. C’erano 136 adulti e 39 bambini.

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