I proprietari di Azovstal: «Pronti a fare causa alla Russia, chiederemo decine di miliardi di danni»

Yuriy Ryzhenkov, amministratore delegato di Metinve: «Non lavoreremo mai per Mosca. Gli occupanti sequestrano i nostri beni»

Yuriy Ryzhenkov è l’amministratore delegato di Metinve, la società proprietaria dell’acciaieria Azovstal. La multinazionale che opera nel settore siderurgico ha intenzione di fare causa alla Russia e Vladimir Putin per i danni subiti dall’impianto. «Da quel che sentiamo da chi era lì, alcune parti sono gravemente danneggiate. Ma ci dicono anche che alcune delle strutture principali sono intatte, soprattutto alla fabbrica di Ilyich. Perché ne possediamo due per l’acciaio a Mariupol, Azovstal e Ilyich, con capacità simili», spiega Ryzhenkov in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.


Ma mentre a quanto pare i russi volevano far ripartire l’acciaieria una volta finita la guerra, Metinve dice di no: «Non lavoreremo mai sotto l’occupazione russa. Le nostre proprietà e le controllate restano a Mariupol e sono a rischio di distruzione o presa di controllo da parte dei russi. Ma se davvero gli occupanti sequestrano illegalmente i nostri beni, ci difenderemo con tutti i mezzi legali. Chiediamo agli europei e agli altri clienti di non comprare prodotti degli impianti di Mariupol finché noi, i soli proprietari, non ne avremo ripreso il controllo», dice a Federico Fubini.


Ma c’è di più. Perché Ryzhenkov prepara anche una causa per danni che varrà decine di miliardi di dollari: «Le acciaierie sono parte di una catena del valore essenziale per l’Europa e in particolare per l’Italia. La quota più ampia di acciaio grezzo di Azovstal andava proprio in Italia». L’azienda sta «documentando le perdite e i danni, un team legale speciale ci lavora senza sosta. Ma sì, possiamo usare un tribunale internazionale per chiedere alla Federazione russa i danni dalle perdite. Sarà una richiesta di danni piuttosto pesante».

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