Incendio al carcere di Cremona: la rivolta dei detenuti dopo lo stop a uno psicofarmaco

Sono stati evacuati 80 detenuti durante le operazioni dei vigili del fuoco

È scoppiato un incendio nel carcere di Cremona, causato dalla protesta dei detenuti. La rivolta è esplosa dopo la decisione della struttura di non somministrare più uno psicofarmaco per le tossicodipendenze. Ieri, 3 giugno, attorno alle 22, il secondo e il terzo piano dell’edificio sono stati travolti dalle fiamme, a seguito di focolai appiccati in alcune celle. «Tutto è stato gestito con fatica ma nel migliore dei modi», ha dichiarato Rossella Padula, la direttrice del carcere, dopo che sono stati evacuati circa 80 detenuti durante le operazioni dei vigili del fuoco. A diffondere la notizia è stato Gennarino De Fazio, Segretario Generale del sindacato della polizia penitenziaria Uilpa. «Quanto sta avvenendo in queste ore – ha commentato il sindacalista -, sperando che si debba fare la conta di danni solo materiali, conferma che la grave emergenza penitenziaria è ancora in atto e che dalle rivolte e dai tredici morti del marzo 2020 la situazione non è affatto cambiata». De Fazio ha colto l’occasione per denunciare le «passerelle» di ministri e componenti del governo e l’assenza di azioni concrete, come «l’emanazione di un decreto-legge che affronti l’emergenza e crei le precondizioni per una riforma che ripensi il sistema d’esecuzione penale, rifondi il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e reingegnerizzi il Corpo di polizia penitenziaria».


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