A soli due giorni dalle elezioni, Francesco Lombardo, il candidato al Consiglio comunale di Palermo per Fratelli d’Italia, è stato arrestato con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso. In manette anche il mafioso Vincenzo Vella, boss di Brancaccio, già condannato tre volte per associazione mafiosa. Il 28 maggio, l’aspirante consigliere avrebbe incontrato il mafioso, chiedendogli un sostegno alle elezioni di domenica 12 giugno in cambio della sua futura disponibilità. Tre giorni fa per lo stesso reato erano finiti in cella Pietro Polizzi, candidato al consiglio comunale palermitano di Forza Italia e Agostino Sansone, costruttore mafioso storico alleato del capomafia Totò Riina. Sono state le microspie della squadra mobile di Palermo, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido, a intercettare il politico a colloquio con il famigerato boss, che vanta una lunga carriera criminale alle spalle.
Vella era stato scarcerato nel maggio dell’anno scorso dalla corte d’appello per un vizio dell’udienza preliminare. Un rilascio che aveva generato scalpore e preoccupazione in città, perché oltre a lui erano finiti a piede libero altri 14 imputati, tra cui alcuni esattori del pizzo denunciati da due commercianti. L’intercettazione della polizia racconta di un dialogo fra due persone che mostrano una certa familiarità. A Lombardo è stato contestato il 416 ter (lo scambio elettorale politico-mafioso) proprio dal momento che, nella nuova formulazione del reato, la condanna scatta non solo quando il politico offre o promette denaro o altri beni, ma anche quando manifesta la sua disponibilità ai mafiosi.
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