I primi risultati certi delle amministrative parlano chiaramente di un vincitore, il centrodestra, e di uno sconfitto, il Movimento 5 Stelle. Se la prima coalizione si è dimostrata trionfante nei capoluoghi di provincia, riuscendo a conquistare nove città e strappando Palermo alla sinistra, il partito pentastellato è reduce da una delle tornate elettorali peggiori della sua storia, non riuscendo a raggiungere percentuali superiori al 5% in nessuno dei capoluoghi di provincia. Il centrosinistra, dal canto suo, è riuscito a sottrarre allo schieramento avversario il sindaco di Lodi e a confermare al primo turno i sindaci di Padova e Taranto.
Secondo YouTrend, che ha analizzato il voto dei 142 comuni sopra i 15 mila abitanti che sono stati chiamati alle urne, il Pd è stato in assoluto il partito più votato: ha preso il 17,2 per cento dei voti. Al secondo posto c’è Fratelli d’Italia, che si è fermato al 10,3 per cento dei voti: il partito di Giorgia Meloni è riuscito a surclassare la Lega nel nord del Paese, superando il Carroccio a Genova (9,3 contro 6,8%), a L’Aquila (20,6 contro 12,5%), a Padova (8,3 contro 7,3%), a Verona (11,9 contro 6,6%), a Parma (7,6 contro 4,1%), a Como (12,7 contro 6,7%), a Monza (12 contro 7,9%), ad Alessandria (14,8 contro 10,5%), ad Asti (7,7 contro 5,6%), a Cuneo (6,1 contro 6%), a Belluno (10,4 contro 9,4%) a Gorizia (10,8 contro 8,3%), e a La Spezia (9,7 contro 7,9%).
«Cresciamo ovunque con dati molto significativi. Siamo la forza traino del centrodestra», ha commentato a caldo la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che non manca di rivolgere un pensiero agli alleati: «Fossi in loro lascerei il governo», ha dichiarato riferendosi a Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.
Vincitori al primo turno
Gli elettori hanno preferito dare il loro voto alle liste civiche piuttosto che ai partiti. Quelle legate all’area di centrodestra sono arrivate in totale al 22,2 per cento dei voti, le liste vicine al centrosinistra invece si sono fermate al 18,7 per cento. Il Movimento 5 Stelle resta il peggiore, con il 2,1 per cento. La stessa tendenza emerge dall’analisi delle coalizioni, dove si contano sia liste civiche che liste legate ai partiti nazionali: quelle di centrodestra rimangono in testa, ottenendo in totale il 43,8 per cento dei voti, contro le liste di centrosinistra (o di quelle giallo-rosse) che insieme hanno ottenuto il 41,9 per cento.
Lo spoglio delle schede elettorali ha già portato ad alcuni risultati definitivi, nella metà esatta dei casi: 13 comuni hanno scelto il loro primo cittadino. Si tratta di Palermo, che ha eletto Roberto Lagalla (49,2%), del centrodestra; Genova, che ha scelto il sindaco uscente Marco Bucci (55,49%), candidato civico appoggiato dal centrodestra, Azione e Italia Viva; all’Aquila ha vinto Pierluigi Biondi, centrodestra, con il 51,3% delle preferenze. Alla coalizione Pd-5S va invece Lodi, con Andrea Furegato (58,9%). L’alleanza riesce a vincere anche a Taranto, con Rinaldo Melucci (61%) e a Padova, con Sergio Giordani (58,5%).
Ad Asti e Pistoia torna a vincere il centrodestra, rispettivamente con Maurizio Rasero (53,5%) e Alessandro Tomasi (51,6%). Trend confermato anche a Rieti, con Daniele Sinibaldi (54,2%) e a Belluno, con Oscar De Pellegrin (50,6%). Lo schieramento politico di FdI-Lega-Fi conquista infine Oristano, dove Massimiliano Sanna è stato eletto con il 56,5% delle preferenze, e La Spezia, con Pierluigi Peracchini (53,5%). La Lega vince solo in Sicilia, a Messina, con Federico Basile (45%).
I comuni al ballottaggio
Le città in cui si tornerà a votare il prossimo 26 giugno sono anch’esse 13: ad Alessandria, Monza, Verona, Gorizia, Piacenza, Frosinone, Catanzaro, Cuneo, Lucca, Barletta e Parma avrà luogo il ballottaggio tra centrodestra e centrosinistra. A Viterbo il ballottaggio sarà invece tra civiche e centrosinistra, mentre a Como una lista civica potrebbe andare al ballottaggio al posto del centrodestra.
Per alcune di queste città, le proiezioni hanno già iniziato a sbilanciarsi: nelle terze proiezioni di Swg per La7, per esempio, a Verona l’ex calciatore della Roma Damiano Tommasi (Pd, Azione e M5S) appare in vantaggio con il 39,80%. A Parma Michele Guerra, sostenuto da Pd e lista civiche, si conferma in vantaggio con il 44% delle proiezioni. In base alla proiezione del consorzio Opinio Italia per la Rai, alle comunali di Catanzaro il candidato Valerio Donato raggiunge il 43,8%.
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