Maxi-rissa in via Bolla a Milano, perquisizioni in cerca di armi. Scoppia un’altra lite tra i residenti – Il video

È in corso una lite tra i rom residenti nel condominio, che si stanno accusando a vicenda per la rissa del 10 giugno, che aveva coinvolto una sessantina di abitanti del civico 40 di via Bolla

Una nuova lite in via Bolla, a Milano, tra gli abitanti del palazzo civico 40, dove lo scorso 10 giugno è scoppiata una maxi-rissa tra i residenti del condominio, che si sono picchiati con spranghe e bastoni. I residenti rom starebbero litigando tra di loro, rimpallandosi la colpa degli scontri: questa volta davanti a uno schieramento di agenti della polizia di Stato, che da questa mattina sono nello stabile per eseguire le perquisizioni e stanno monitorando la situazione. Dalle 7 di oggi 17 giugno, decine di agenti stanno cercando in particolare nei pressi del civico numero 40 «ulteriori elementi di prova» a carico delle persone coinvolte nella rissa, cercando in particolare nella zona del parcheggio, dove è avvenuta la vicenda, e nelle pertinenze dei condomini. Al momento sono otto le persone perquisite, seguite dallo sgombero di cinque dei loro nuclei familiari, portati in questura per accertamenti. Agli indagati, a cui è stato sequestrato anche il telefono, è contestato il reato di rissa aggravata dall’uso di armi. Secondo quanto si apprende, sul posto sono state trovate mazze, bastoni e qualche coltello, ma nessuna arma da fuoco. Nello scontro della scorsa settimana, a cui fa riferimento il video, i residenti rivendicavano di essere stati aggrediti da un gruppo di rom «che abitano abusivamente negli alloggi popolari e nei camper sotto lo stabile hanno iniziato a sgommare con le auto nel piazzale». Tre cittadini romeni, una donna e due minorenni, erano stati portati in codice giallo presso l’ospedale San Carlo: tra questi, anche un bimbo di due anni che non presentava traumi evidenti. «Non è giusto che andiamo di mezzo per colpa di pochi che fanno reati», ha commentato un rom residente a Via Bolla. «Io lavoro, pago i contributi da 15 anni – ha raccontato – e ora verrò sgomberato perché sono abusivo. Non so dove andare con la mia famiglia».


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