Il governo britannico ha ordinato l’estrazione negli Stati Uniti di Julian Assange. Il via libera finale è arrivato dalla ministra dell’Interno britannica, Priti Patel, ma era considerato un passaggio scontato dopo la decisione del tribunale di Londra per l’estradizione arrivata lo scorso 20 aprile. Ora il fondatore di WikiLeaks rischia di scontare una pesantissima condanna negli Usa per aver contribuito a diffondere documenti riservati contenenti anche informazioni su crimini di guerra commessi dall’esercito americano in Iraq e Afghanistan. «Un giorno buio per la libertà di stampa», ha commentato la squadra di WikiLeaks dopo la decisione di Patel.
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