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Induceva giovani ragazze all’anoressia e all’autolesionismo sui social network: denunciato un coach pro-Ana

20 Giugno 2022 - 07:35 Redazione
anoressia denunciato social coach pro ana
anoressia denunciato social coach pro ana
Si tratta di un libero professionista di 40 anni residente in centro Italia e già condannato per pornografia minorile

In un gruppo aperto su un social network spingeva ragazze minorenni all’anoressia. Un sedicente coach pro-Ana è stato identificato e denunciato dalla polizia postale di Trieste e Udine. Si tratta di un libero professionista di 40 anni residente in centro Italia e già condannato per pornografia minorile. Sui suoi profili social e sul suo blog si presentava come medico, ma non aveva mai conseguito il titolo di studio. Secondo l’accusa aveva agganciato decine di ragazze minorenni e le aveva indotte a pratiche pericolose di dimagrimento. Il profilo social indicato dalla PolPost è Freedema3.

La 15 enne ricoverata

L’inchiesta nasce dalla segnalazione di una 15 enne ricoverata da mesi nel reparto di pediatria di un ospedale per disturbi del comportamento alimentare e patologie conseguenti ad atti anticonservativi. Il professionista ha consigliato alla ragazza di non assumere più di 500 calorie al giorno, di bere acqua per lenire la fame e di farsi docce gelate per stimolare l’organismo ad un maggiore dispendio energetico. Il ‘coach’ incoraggiava la minore anche al compimento di tagli e atti anticonservativi da compiersi all’insaputa dei genitori, il tutto come da prassi documentato con le riprese delle lesioni e del corpo in dimagrimento. Gli agenti hanno recuperato parte delle chat e dei contenuti multimediali inviati alla vittima.

Il ‘coach’ si era spinto anche a richieste di immagini e video di natura pedopornografica in cambio di denaro e regalie che consistevano anche nella proposta di capi d’abbigliamento intimi da ritirare presso note catene. Le risultanze investigative vagliate dal sostituto procuratore di Trieste Lucia Baldovin, titolare delle indagini, hanno portato all’emissione di un decreto di perquisizione. Su un nuovo profilo social aperto solo due giorni prima l’uomo aveva giù agganciato otto ragazze per indurle a pratiche pericolose di dimagrimento.

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