Prima di vedere Draghi, Conte riunisce il Cn M5s. Al voto i 4 punti per non rompere: ma su armi e termovalorizzatore è dura

di OPEN

Vertice grillino in vista del faccia a faccia fra il premier e il leader M5s, che vuol presentarsi all’incontro con un mandato politico chiaro

Alla vigilia del vertice di Palazzo Chigi il clima resta tesissimo, e l’appuntamento sarà preceduto da un altro «momento della verità». A rivelarlo è ancora una volta il Fatto Quotidiano: domani mattina, poche ore prima del faccia a faccia Draghi-Conte, il leader dei Cinque Stelle riunirà il Consiglio Nazionale. «Vuole capire – scrivono Luca De Carolis e Wanda Marra – qual è l’indicazione preminente nel Movimento, quanti sono davvero convinti su un eventuale strappo. E vuole avere un mandato politico chiaro, prima di andare a parlare con il premier». Le richieste del M5s potrebbero essere messe nero su bianco in una lista da consegnare a Draghi, oppure da rendere nota subito dopo l’incontro. «I punti, però, sono già chiari: armi, salario minimo, reddito di cittadinanza, termovalorizzatore di Roma».


I punti

Come verrebbe accolto tutto questo da Draghi? Scrive Monica Guerzoni sul Corriere della Sera che «a Palazzo Chigi non si esclude che il premier possa concordare qualche apertura nel merito dei provvedimenti. Sull’invio di armi all’Ucraina non ci sono margini di trattativa, perché Draghi ritiene cruciale aiutare il Paese aggredito dalla Russia anche dal punto di vista militare. Sul termovalorizzatore non sente ragioni: i rifiuti che invadono Roma sono un problema serio e indietro non si torna. Conte gli chiederà di non porre la fiducia sul decreto Aiuti che contiene la controversa norma e il premier dovrà decidere se lasciare ai 5 Stelle margini di manovra.


Può essere il reddito di cittadinanza il dossier su cui Draghi e Conte, dopo che i pontieri delle due parti hanno preparato il terreno sotto lo sguardo attento del presidente Mattarella, potrebbero confrontarsi alla ricerca di un’intesa: l’ipotesi su cui si lavora è lo stralcio dell’emendamento del centrodestra che ridimensiona la misura bandiera del M5S». Ma pare evidente che alla fine conterà solo la volontà politica: se Conte avrà verificato tra i suoi una spinta preponderante a rompere e uscire, allora sarà solo questione di tempo, e di modi.

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