Milano, il rapper Kappa 24K condannato a 2 anni, 8 anni al rivale 51enne: la sentenza sulla sparatoria tra gang in piazza a San Siro

I due imputati si erano scontrati in piazza Monte Falterona lo scorso 8 gennaio. A uscirne ferito, un 26enne egiziano. Le difese hanno già annunciato ricorso contro la condanna in primo grado

Il rapper Islam Abdel Karim, meglio noto come Kappa 24K, è stato condannato a 2 anni e 3 mesi. Lo ha deciso il gup milanese Tiziana Gueli: arrestato lo scorso 4 febbraio, 24K è accusato di «detenzione e porto sulla pubblica via di arma da sparo ed esplosione in aria di più colpi» in «luogo pubblico affollato». Per i fatti della sera dell’8 gennaio in piazza Monte Falterona, nel quartiere di San Siro a Milano, è stato condannato anche Carlo Testa. Per il 51enne pregiudicato per fatti di droga, la pena è di 8 anni di reclusione per tentato omicidio. Le difese dei due, Niccolò Vecchioni per Testa e Robert Ranieli per 24K, hanno annunciato che ricorreranno in appello.


A condurre le indagini della Squadra mobile è stato il pubblico ministero Stefano Civardi. Secondo le ricostruzioni, quella sera Testa avrebbe ferito gravemente un 26enne egiziano quando, in realtà, il vero obiettivo era proprio 24K. Una sparatoria arrivata al termine di una serie di violenze che aveva visto contrapposti il gruppo di rapper di San Siro con quelli di piazza Prealpi. Testa, secondo gli inquirenti, sarebbe passato da un gruppo all’altro. Cosa che avrebbe poi provocato delle reazioni alle quali si sono aggiunti altri diverbi circa la spartizione dei compensi delle case discografiche.


La sera dell’8 gennaio

Un testimone ha raccontato nei giorni scorsi di aver visto uno dei rapper che, in una videochiamata effettuata poco prima della sparatoria, diceva al telefono: «Venite qui, siamo in piazza Falterona, vi sparo in faccia». Lo stesso 24K, intercettato l’11 gennaio (quindi 3 giorni dopo quello scontro), diceva: «Se lo becco io prima che lo trovano le forze dell’ordine (riferendosi a Testa, ndr) lo mando in coma». La difesa di Karim aveva chiesto per lui l’assoluzione «per non aver commesso il fatto». Il suo legale ha ribadito di fronte al giudice come il suo assistito avesse usato una «pistola ad aria compressa, di quelle che usa spesso nei suoi video musicali». Al contrario, l’avvocato Vecchioni ha ribadito come Testa venne accerchiato da «10-15 persone», di queste almeno tre erano «armate». Il ferimento del 26enne egiziano sarebbe stata, quindi, solo una conseguenza del suo tentativo di difendersi in quanto anche lui «faceva parte degli aggressori».

Leggi anche: