Caso Ruggeri, dopo il sesso e le aragoste i posti di lavoro in vendita: «Ho pagato e non sono stato assunto»

L’ex senatore avrebbe chiesto 5 mila euro per entrare in Anpal. 1500 per la Sanitaservice di Lecce. Ma molti si lamentano

Nelle more del caso Ruggeri spuntano i prezzi dei posti di lavoro in vendita. Salvatore “Totò” Ruggeri, ex senatore dal 2006 al 2008 con l’Udc ed ex assessore al welfare della regione Puglia, è al centro di un’inchiesta della procura di Lecce, che coinvolge in tutto 21 persone. La Guardia di Finanza ha accertato sessanta casi di presunta compravendita di posti di lavoro tra la Sanitaservice di Lecce e l’Arpal regionale. Uno dei casi, raccontato oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno, riguarda il concorso Arpal per istruttori del mercato del lavoro di categoria C del settembre 2020, per il quale – secondo la Finanza – Ruggeri avrebbe percepito denaro dal padre di una candidata. Il prezzo? Cinquemila euro.


Agli atti c’è anche un’altra testimonianza: «Romano mi richiedeva 7.000 euro in cambio dell’assunzione in Sanitaservice». L’uomo ha pagato 1.500 euro «come anticipo», e ha presentato al consigliere anche suo cognato e sua sorella, i quali hanno pagato la stessa cifra. Ma alla fine nessuno dei tre è stato poi assunto. I tre hanno chiesto la restituzione del denaro. E ancora: a ottobre 2020 i militari hanno ascoltato un 75enne di Casarano che ha confermato di aver pagato per un concorso all’Arpal.


«Lo stesso (Romano, ndr) mi proponeva il pagamento di 5.000 euro come prezzo di favore per trovare una posizione lavorativa per mio figlio Cristian come dipendente pubblico. Io ho accettato e nel novembre del 2011 ho pagato in contanti la somma richiesta. All’epoca ho sbagliato a non farmi rilasciare alcuna ricevuta come ho sentito dire che Romano ha fatto con altre persone. Dal novembre del 2011 a oggi, Romano non ha trovato alcuna sistemazione di lavoro come dipendente pubblico a mio figlio».

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