Fuga in avanti di Berlusconi: «Già pronti candidati e ministri». Il piano su pensioni a 1.000 euro e un milione di alberi

L’ex premier lancia già i primi punti del suo programma elettorale mentre nel centrodestra aumenta il rischio della guerriglia sulla leadership

Ha già pronta la lista di candidati e ministri. Ha già redatto il programma di governo verso le elezioni del prossimo 25 settembre. Silvio Berlusconi già ieri, quando ancora non erano state formalmente sciolte le Camere dal presidente Draghi, annunciava di «essere pronto a tornare in campo». In diverse interviste ripeteva che «Forza Italia non voleva far cadere il governo», e accusava Mario Draghi di esser caduto per sua stessa mano, dopo aver deciso di porre la fiducia sulla risoluzione Casini e non su quella proposta da Lega e Forza Italia, che prevedeva l’esclusione del M5s dalla maggioranza di governo. E così Forza Italia ha deciso di defilarsi dal voto.


E quest’oggi, mentre gli alleati di coalizione di Fratelli d’Italia e della Lega si riuniscono per comporre le liste elettorali e dopo aver incontrato Giorgia Meloni, in una guerra di reciproci sospetti tutta interna al centrodestra, il Cav appare al Tg5 e annuncia di avere già stilato il programma di governo, composto da otto punti: «meno tasse, meno burocrazia, meno processi, più sicurezza, per i giovani, per gli anziani, per l’ambiente e poi la nostra politica estera». Sul classico cavallo di battaglia delle pensioni il programma del Cav prevede «l’aumento di tutte le pensioni ad almeno 1.000 euro al mese», tredicesima inclusa, così come «la pensione alle nostre mamme che sono le persone che hanno lavorato di più alla sera, al sabato, alla domenica, nei periodi delle ferie e che hanno diritto di avere una vecchiaia serena e dignitosa». Ma oltre alle pensioni, Berlusconi avrebbe inserito nel suo programma anche l’obiettivo di «piantare ogni anno almeno un milione di alberi su tutto il territorio Nazionale».


Berlusconi anticipa che ha già anche chiare le idee per i nomi sia per le liste sia per i ministri del suo – ipotetico – governo. «Quello che posso dire è che le nostre liste saranno fatte come sempre di donne e di uomini di alto profilo, che hanno dimostrato con i fatti, nel lavoro, nello studio, nell’impegno sociale di saper lavorare con competenza e con onestà, realizzando i traguardi che si erano dati e mantenendo gli impegni e le promesse che avevano fatto. – spiega il Cav – Credo siano virtù importanti anche, anzi soprattutto, in politica».

Quanto ai nomi dei ministri però il Cav non si sbilancia, perché presumibilmente avendoli già scelti e contattati, afferma che «se dicessi qualche nome metterei in imbarazzo persone che stanno ancora riflettendo». Il Cav correrà per il Senato, con la speranza di presiederlo e diventare la seconda carica più alta dello Stato dopo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E Berlusconi, rivendicando di essere stato «a capo dell’ultimo governo eletto dagli italiani nel 2008», aggiunge che ogni presunto allarmismo sul voto «è strumentale, perché andare alle elezioni a settembre non è una tragedia». E Berlusconi infine osserva: «Forse questo non è il momento più opportuno per farle, ma le elezioni non sono una patologia, sono l’essenza del sistema democratico, della democrazia. E dopo molti anni gli italiani potranno finalmente scegliere da chi vogliono essere governati».

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