Alla vigilia del vertice Biden-Xi, Pechino torna a minacciare gli Usa: «Se Pelosi visita Taiwan, ci saranno conseguenze»

Secondo il ministero degli Esteri cinese, il viaggio della presidente della Camera «eroderebbe significativamente la sovranità e l’integrità territoriale della Cina». Domani la telefonata Biden-Xi Jinping

Se Nancy Pelosi visiterà davvero Taiwan, Washington dovrà affrontare «tutte le conseguenze». Il portavoce del ministro degli Esteri cinese, Zhao Lijian, non usa tanti giri di parole. Il viaggio che la presidente della Camera Usa ha annunciato di voler fare a breve «eroderebbe significativamente la sovranità e l’integrità territoriale della Cina». L’avvertimento arriva a meno di 24 ore dalla telefonata tra Joe Biden e Xi Jinping prevista per domani, 28 luglio, e in un periodo in cui si sta alzando di nuovo la tensione a proposito del predominio nell’Indo-pacifico. Da qualche giorno, per le strade di Taiwan sono ricominciate le esercitazioni in caso di attacco. Ai cittadini arriva un messaggio in cui viene ordinato di rimanere in casa per alcune ore, insieme all’invito di non farsi prendere dal panico. Xi Jinping considera da sempre l’isola come parte della Cina e negli ultimi anni ha più volte intensificato i piani di riunificazione. Gli Stati Uniti, invece, puntano a mantenere quella che viene definita «relazione solida e non ufficiale», anche se sarebbe già pronta a inviare un pacchetto di armi da 108 milioni di dollari destinato a chi combatterà per resistere a un’eventuale aggressione cinese.


Perché la speaker della Camera vuole visitare Taiwan

In questo clima di crescente tensione, «l’esercito pensa che non sia una buona idea» andare a Taiwan proprio in questo momento. A dirlo è stato proprio Biden ad alcuni giornalisti, il quale starebbe cercando di convincere in prima persona Pelosi a desistere. La Bbc spiega come la speaker della Camera sarebbe il politico statunitense di grado più alto a recarsi sull’isola dal 1997. Il suo piano originale era di visitare Taiwan ad aprile scorso, ma è stato posticipato perché era risultata positiva al Covid-19. Ora sarebbe pronta a partire, e quella di Taipei sarebbe solo una tappa di un viaggio più ampio in Asia. E se Pelosi insisterà per andare avanti, «l’esercito cinese non resterà inattivo», ha assicurato il colonnello Tan Kefei al China Daily, ma «adotterà misure forti per contrastare qualsiasi interferenza esterna e tentativi separatisti di indipendenza di Taiwan».


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