Il brano di Beyoncé sotto accusa per una parola che «offende i disabili»: la cantante costretta a correggere il testo

La parola finita nel mirino dei gruppi per i diritti dei disabili è «spaz», spastico in italiano

Dopo le polemiche sollevate in queste ore sul brano Heated dell’ultimo album di Beyoncé, la cantante ha cambiato il termine finito sotto accusa. È «Spaz» la parola entrata nel mirino dei gruppi per i diritti dei disabili che l’ha accusata di aver fatto un grave insulto a chi soffre di paralisi cerebrale e conseguenti limitazioni nei movimenti fisici. Viene utilizzato nel gergo americano e in italiano si avvicina a «spastico». Nella canzone, scritta con Drake e altri nove autori, veniva ripetuta due volte verso la fine. «Beyoncé non l’ha usata intenzionalmente per far del male», ha detto un portavoce della cantante. Il brano in questione è l’undicesima traccia di Renaissance, l’ultimo album dell’artista statunitense, lanciato venerdì 29 luglio. Il giorno d’uscita è diventato l’album di una cantante donna più ascoltato in un solo giorno nel 2022, su Spotify. La registrazione dei pezzi è durata 3 anni, anche nel mentre della pandemia, e l’album era stato anticipato dal singolo Break my soul.


Il caso di Lizzo

Tra le prime a far emergere la questione c’è stata Hanna Diviney, opinionista del Guardian che si occupa di diritti e disabilità. «Sembra uno schiaffo a me, alla comunità dei disabili e ai progressi che abbiamo cercato di fare con Lizzo», ha detto nelle scorse ore. Qualche settimana fa, infatti, la giornalista aveva denunciato una situazione simile nei confronti della cantante statunitense Lizzo. In Grrrls, terza traccia del suo ultimo album Special veniva citato Spaz. «Non ho mai voluto promuovere un linguaggio disciminatorio – aveva risposto pubblicamente Lizzo – sono una donna nera e grassa in America. Sono stata presa di mira molte volte da persone che utilizzavano un linguaggio del genere contro di me. Quindi comprendo il grande potere delle parole (se utilizzate intenzionalmente o come nel mio caso involontariamente). Sono orgogliosa e fiera di aver modificato il testo di Grrrls, perché voglio fare parte di questo cambiamento».


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