Cervino, dopo la frana stop totale alla via italiana per la siccità. Il sindaco: «Temperature fuori norma: troppo pericoloso per gli alpinisti»

Già dallo scorso 20 luglio le guide alpine avevano deciso di sospendere le escursioni nella zona per l’alto rischio di crolli

Il principale itinerario di salita al monte Cervino dal versante valdostano chiude temporaneamente dopo che ieri, 2 agosto, una frana di rocce si era staccata dal monte, comportando l’evacuazione in elicottero di 13 persone. L’«immediata, temporanea, chiusura della via italiana del Cervino in salita e in discesa» è stata decisa «al fine di scongiurare il pericolo per l’incolumità pubblica e dare la possibilità agli uffici competenti di disporre le necessarie verifiche del caso», si legge in un’ordinanza emessa dal sindaco di Valtournenche, Jean Antoine Maquignaz. Nel provvedimento si rammentano le «condizioni (climatiche, ndr) particolarmente delicate di queste ultime settimane dovute ad un importante rialzo termico» e il «perdurare delle alte temperature, al di fuori della norma» che è «causa di distacchi di pietre dalla Testa del Leone lungo la via italiana del Cervino».


La sospensione delle salite a salvaguardia degli alpinisti

Proprio dalla Testa del Leone (3.715 metri), sullo spartiacque tra la Valle d’Aosta e il cantone svizzero Vallese, ha avuto origine la frana di ieri. Il distaccamento roccioso ha attraversato la linea di salita della normale via di ascesa italiana, tracciato dove la Società guide alpine del Cervino – proprio per il rischio di crolli legati alla siccità – aveva già sospeso le salite dal 20 luglio scorso. L’ordinanza comunale di oggi, dunque, rafforza e rende obbligatoria un’iniziativa già intrapresa dagli stessi alpinisti ed è dovuta all’«urgenza di prevenire il pericolo che minaccia la loro incolumità». È stata adottata dopo che il sindaco ha consultato il «Dipartimento di protezione civile della Regione Valle d’Aosta, le guide alpine del Cervino e il soccorso alpino Guardia di finanza».


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