Omicidio Civitanova, la procura dopo l’autopsia: «L’ambulante morto soffocato e con shock emorragico»

Il pestaggio di Filippo Ferlazzo avrebbe provocato danni gravissimi al corpo del 39enne, che sarebbe morto per una «violenza asfissia»

La morte di Alika Ogorchuckwu è stata causata da una «asfissia violenta con concomitante shock emorragico interno». È il primo punto fermo reso noto dalla Procura di Macerata che arriva dall’autopsia dell’ambulante nigeriano di 39 anni, deceduto a Civitanova dopo l’aggressione di Filippo Ferlazzo, arrestato per omicidio volontario aggravato da futili motivi e rapina. I primi esami dei medici legali effettuati ieri, 2 agosto, avevano fatto emergere che la cause della morte del 39enne erano compatibili con lo schiacciamento del corpo, da cui gli anatomopatolgi non escludevano che sarebbe scaturito il soffocamento. In «via preliminare», il sostituto procuratore Claudio Rastrelli aggiunge che l’ambulante ha subito anche importanti emorragie interne. I medici dovranno chiarire se lo schiacciamento abbia anche causato traumi a organi vitali decisivi per provocare la morte di Ogorchuckwu.


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