Altra stangata per Trump, per i giudici le sue dichiarazioni dei redditi devono essere presentate al Congresso

È quanto deciso dalla Corte d’Appello del Distretto di Columbia. Dopo l’ultimo blitz dell’Fbi nella sua casa in Florida, l’ex presidente è sempre più assediato

Le dichiarazioni dei redditi di Donald Trump devono essere consegnate al Congresso, per l’esattezza alla commissione per l’impiego dei fondi della Camera. Lo ha deciso la Corte d’appello del Distretto di Columbia, infliggendo un nuovo schiaffo all’ex presidente che da anni si batte per tenere lontano dai riflettori le sue dichiarazioni fiscali e i documenti legati alle sue società. Non è una novità per l’ex presidente statunitense trovarsi ai ferri corti con il fisco. Da quando, due anni fa, un’inchiesta del New York Times rivelò che per molto tempo non avrebbe pagato affatto le tasse, il tycoon non ha mai smesso di essere al centro di indagini miranti, di volta in volta, a far emergere nuovi dettagli sulla sua posizione debitoria verso il fisco federale.


Il prologo della vicenda fiscale

Dopo il quotidiano newyorchese, che aveva sostanzialmente scoperto come Trump avesse pagato pochissime tasse, motivandole con perdite costanti della Trump organization, l’ex presidente USA aveva accusato la nipote, Mary Trump, di aver cospirato con i giornalisti al fine di ottenere illecitamente informazioni sulla sua posizione fiscale. I reporter del Times, aveva scritto l’ex inquilino della Casa Bianca, avrebbero «cercato incessantemente sua nipote, convincendola a contrabbandare i documenti fuori dall’ufficio del suo avvocato e a consegnarli al Times». Motivati, nipote e giornalisti, «​​da una vendetta personale e dal loro desiderio di ottenere fama, notorietà, consensi» e di «portare avanti la loro agenda politica».


Il Tycoon sempre più assediato

Dopo l’ultimo blitz dell’Fbi nella sua dimora a Mar-a-Lago, con cui gli agenti federali avrebbero cercato di scoprire se Trump, prima di abbandonare la Casa Bianca, vi avesse trafugato documenti coperti dal segreto di Stato, l’ex presidente è ormai perseguitato. Non resta che aspettare di capire se e come riuscirà a svincolarsi dall’ennesimo pugno duro del Congresso sulle tasse.

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