Candidata perché la moglie di Fratoianni? Lo sfogo di Piccolotti: «Su di me solo fango: visto che il collegio blindato non era per me?»

«Lasciate perdere le parole degli utili idioti del sistema maschilista e sessista di questo Paese», tuona la coordinatrice della segreteria di Sinistra italiana dopo le polemiche che l’hanno colpita

Dopo giorni di accuseinfondate – di essere una delle candidate nei collegi blindati di Sinistra Italiana, solo perché moglie del segretario Nicola Fratoianni, Elisabetta Piccolotti, coordinatrice della segreteria nazionale del fronte rosso-ecologista, in un lungo post sui social, decide di togliersi più di qualche sassolino dalla scarpa. «Il famoso collegio uninominale non era per me, ma erano due per Ilaria Cucchi e Aboubakar Soumahoro, e io ne sono davvero felice – spiega Piccolotti -. Ringrazio le centinaia di persone che mi hanno espresso solidarietà, ricordando i miei 24 anni di impegno e passione politica, tutti fuori dal Parlamento e a prescindere dal mio matrimonio con Fratoianni». E l’esponente di Sinistra Italiana, incalza: «A tutti gli altri vorrei dire solo una cosa: a credere a quello che scrivono certi campioni destrorsi, renziani e pentastellati si può finire – a volte inconsapevolmente – a fare la parte degli utili idioti del sistema mediatico e di potere di questo Paese. Un sistema maschilista e sessista, fondato sulla demolizione del valore e della storia delle donne e sulla loro riduzione ad orpello degli uomini».


E Piccolotti prosegue: «Volete sapere se mi candiderò nel proporzionale? Ho riflettuto molto ieri su questa cosa, ma non perché sono preoccupata dall’ondata di putrido fango che mi è piovuta addosso, ma perché invece sono preoccupata che questo fango possa nuocere a ciò a cui tengo di più, a ciò a cui ho dedicato la vita intera: la sinistra, l’ecologismo e la comunità di uomini e donne che con tante fatiche e tanti sacrifici hanno lottato affinché le nostre proposte avessero una rappresentanza autonoma e forte. È a loro che non voglio in alcun modo nuocere, ed è per questo che è a loro che va la scelta». E dunque, la decisione se e con quali modalità verrà candidata Piccolotti è tutta nelle mani dell’assemblea nazionale: «Decideranno loro se sono utile o sono d’intralcio, se candidarmi e dove, come sempre è stato. Decideranno loro e non due maschi in una stanza, e giudicheranno se il mio profilo è utile ad accrescere il consenso della nostra lista. È così che si fa nelle esperienze collettive: non io, ma noi».


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