Missili sulla centrale nucleare di Zaporizhzia, Mosca denuncia: «Danni al sistema di raffreddamento per l’attacco ucraino»

Sull’ultimo raid che ha coinvolto la centrale nucleare è ancora scontro incrociato tra russi e ucraini, che si rimpallano le responsabilità dell’attacco

Gli attacchi sulla centrale nucleare di Zaporizhzia avvenuti oggi 11 agosto avrebbero provocato alcuni danni, secondo quanto riferiscono fonti militari russe citate dall’agenzia Tass. In particolare le truppe di Mosca sostengono che «la centrale termica e i serbatoi d’acqua del sistema di raffreddamento del reattore centrale sono stati parzialmente danneggiati dai raid ucraini». I russi comunque assicurano che «l’infrastruttura critica della centrale non è stata danneggiata», soprattutto grazie «alla difesa messa in atto dalle forze armate russe».


L’appello del capo dell’Aiea

Rassicurazioni che arrivano poco dopo che il capo dell’Aiea, Rafael Grossi, al Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha garantito che per il momento, secondo le valutazioni preliminari «non c’è alcuna immediata minaccia». Ammettendo però che «il momento è serio». Grossi ha ribadito che intende guidare una missione per ispezionare la centrale, così da fornire una valutazione indipendente del rischio. Dal capo dell’Aiea è poi partito un appello perché «le azioni militare si fermino», considerando l’alto rischio delle conseguenze che possono esserci in caso di danni gravi.


Ancora una volta Kiev e i filorussi nel Donbass tornano ad accusarsi reciprocamente dell’ultimo attacco avvenuto oggi 11 agosto vicino la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Vladimir Rogov, membro del consiglio dell’amministrazione russa della regione in cui si trova la centrale, ha spiegato sul suo canale Telegram che l’aggressione è partita dall’esercito ucraino e ha coinvolto anche la città di Energodar: «Le forze armate ucraine hanno sottoposto per la seconda volta in un giorno il territorio della centrale nucleare di Zaporizhzhia e la città di Energodar a massicci bombardamenti». L’ente nazionale per l’energia ucraino, Energoatom, ha accusato delle esplosioni la Russia che sarebbe responsabile di cinque raid avvenuti vicino ad un deposito di sostanze radioattive. L’ente ucraino ha spiegato però che al momento la situazione è «sotto controllo». Yevgeny Balitsky, capo dell’amministrazione russa che controlla la zona della centrale, ha confermato le informazioni sullo stato di sicurezza dell’area: «Al momento non è stata rilevata alcuna contaminazione nella centrale e il livello di radioattività è normale».

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