Niente domiciliari per Simba La Rue. Il trapper «è inaffidabile e manca di autocontrollo»

Accusato di sequestro e lesioni, il 20enne lecchese sarà però trasferito in ospedale per essere operato urgentemente

Niente domiciliari per Simba La Rue. Lo ha deciso il gip di Milano Guido Salvini, che ha respinto la richiesta del cantante 20enne di Lecco arrestato con altri tre giovani nell’inchiesta sulla presunta faida tra gruppi di trapper rivali lombardi. Simba, o Mohamed Lamine Saida, è in carcere da fine luglio con le accuse, tra le altre, di sequestro e lesioni nei confronti di Mohamed Amine Amagour, il collega noto con lo pseudonimo di Touché che il 9 giugno è stato picchiato e tenuto in auto per 2 ore. Tutto ripreso dagli smartphone dei presenti e condiviso sui social. Nell’ordinanza, il giudice scrive come non sia «pervenuta alcuna accettazione e disponibilità in merito a un programma di recupero». Per questo motivo, secondo il gip sarebbe difficile che Simba possa interrompere i contatti con l’ambiente da cui proviene se venisse trasferito in una comunità. Ciò che manca al 20enne è la capacità di «autocontrollarsi» e il «requisito dell’affidabilità». Mentre gli interessati parlano di una sceneggiata con l’obiettivo di farsi della pubblicità gratuita, Simba porta ancora le ferite dell’accoltellamento che ha subito a Treviolo, in provincia di Bergamo, lo scorso 16 giugno. Per questo motivo, il giudice ha concesso il suo trasferimento all’ospedale San Gerardo di Monza «nel più breve tempo possibile», dove sarà sottoposto a un intervento chirurgico per tentare di recuperare la lesione nervosa alla gamba destra.


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