Lodi, la deputata colpita dai sassi lanciati dal cavalcavia dell’A1: «Un botto sul parabrezza, ho avuto paura» – Il video

Un cittadino egiziano ha tirato il freno di un treno e poi si è messo a lanciarli. È stato fermato con un taser e ricoverato in psichiatria

Ha tirato il freno d’emergenza del frecciarossa Reggio Calabria-Milano, si è buttato giù dal treno e ha iniziato a lanciare sassi contro le auto che passavano in autostrada. È successo ieri 12 agosto nel Lodigiano, intorno alle 9. L’uomo, un egiziano di 22 anni residente in provincia di Milano con piccoli precedenti e un permesso di soggiorno scaduto, dopo essere sceso dal treno ha raccolto una manciata di grossi sassi, ha attraversato la carreggiata dell’Autostrada del Sole verso Milano e, saltando sul guard rail, ha lanciato le pietre sui parabrezza delle auto in transito, cercando di colpirle il più forte possibile. L’uomo è stato circondato dai poliziotti, che sono stati costretti a utilizzare il taser per neutralizzarlo (continuava a urlare tenendosi un taglierino al collo). È stato poi arrestato e trasportato in ospedale a Codogno, dove è stato ricoverato nel reparto di psichiatria.


Le testimonianze

Tra i passanti colpiti, Cesare Parisciani, vicesindaco di Agnadello (Cremona) e la moglie Claudia Gobbato, deputata della Lega. La coppia stava andando a Milano Marittima con i due figli di sei mesi e quattro anni e mezzo. «Siamo tutti scossi ma fortunatamente, a parte qualche taglio sul viso e la polvere di vetro negli occhi, stiamo tutti bene, poteva andare molto peggio per noi e per tutti gli altri», ha commentato Gobbato, portata al pronto soccorso di Lodi per accertamenti a un occhio. «Lo abbiamo visto prendere la mira e, non contento, anche portare indietro il braccio e saltare prima di lanciare in modo da provocare un danno maggiore. I miei figli, soprattutto il più grande, hanno visto cos’è accaduto. Continua a mimare come faceva. Sono stati momenti complicati. Devo però ringraziare le forze dell’ordine. Il loro intervento è stato tempestivo».


Anche il sindaco Parisciani è ancora molto scosso. «Abbiamo avuto tanta paura. Andavo a 130 chilometri all’ora. Ho visto qualche movimento strano sullo spartitraffico dell’autostrada. Poi il botto violento sul parabrezza», ha raccontato. «È inaccettabile una cosa del genere, è solo un miracolo che nessuno si sia fatto male. Sono stati momenti di terrore. Non so come ho fatto a non perdere il controllo della macchina. Poteva trasformarsi in tragedia». Con un post su Facebook, poi, la deputata ha postato un messaggio a proposito del taser: «Ringrazio la polizia che è riuscita a bloccare questo delinquente con l’aiuto del taser, che per qualcuno era inutile e invece anche oggi grazie a questo strumento e all’abilità delle nostre forze dell’ordine, probabilmente si è salvata qualche vita».

I soccorsi e le indagini

Nessuno, fortunatamente, è rimasto ferito in modo grave. Ma sono state lunghe ore di lavoro per i soccorritori, che hanno dovuto valutare lo stato di salute di 31 persone, tra cui sette bambini. Sono state decine le auto colpite, diverse con i parabrezza esplosi, inclusa un’ambulanza. L’episodio ha causato anche diversi disagi alla viabilità stradale e ferroviaria. L’autostrada è stata chiusa fra Lodi e Casalpusterlengo, e si sono create lunghe colonne in entrambe le direzioni. Rallentamenti anche per il traffico ferroviario, con sette treni che hanno subito fino a 50 minuti di ritardo, prima che intorno alle 10:30 la circolazione tornasse nomale.

La procura di Lodi ha già aperto un fascicolo sul caso. I reati contestati al 22enne sono attentato nella sicurezza dei trasporti, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. Domani si terrà l’udienza di convalida dell’arresto e il giudizio per direttissima per il reato di resistenza. Ma rischia anche l’accusa di tentato omicidio. C’è poi il sospetto che il gesto possa essere stato premeditato. Poco prima, l’uomo aveva lanciato un sasso anche contro un treno Italo. La vicenda è stata commentata anche da tanti esponenti del centrodestra, a partire dal segretario della Lega Matteo Salvini, che ha rivendicato l’introduzione della pistola elettrica: «Non vedo l’ora che in questo Paese possa tornare un po’ di sicurezza», ha detto.

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