Via dalla Russia oltre 400mila persone, il report di Rosstat inverte la tendenza: sono il doppio di un anno fa

L’Ucraina è la destinazione più presente nel dossier dell’istituto di statistica russo, ma si registrano flussi importanti anche verso il Tagikistan, il Kirghizistan, l’Armenia, il Kazakistan e l’Uzbekistan

Il numero di persone che ha lasciato la Russia nella prima metà del 2022 è stato doppio rispetto allo stesso periodo del 2021. Ne dà notizia il Moscow Times, citando i dati rilasciati dall’agenzia di statistica russa Rosstat martedì. Si tratta, in totale, di 419 mila persone finora, rispetto alle 202 mila che hanno lasciato la Federazione tra gennaio e giugno 2021. La differenza è di 216 mila individui, per un rapporto esatto di 2,1. L’istituto evidenzia anche che tra i Paesi di destinazione, l’invasa Ucraina è stata la più popolare, con 79.600 nuovi arrivi. Altre destinazioni particolarmente apprezzate – si legge nel rapporto – sono altri Paesi dell’ex Unione Sovietica. Ad esempio il Tagikistan, il Kirghizistan, l’Armenia, il Kazakistan e l’Uzbekistan. A partire non sono stati solo cittadini russi ma anche immigrati che si erano recati nel Paese in cerca di lavoro dalle nazioni vicine. Contrariamente al numero delle partenze, il quello degli arrivi in Russia è rimasto pressoché stabile. Sono 322.348 le persone arrivate nel 2022, a fronte delle 316.777 dei primi sei mesi del 2021.


Un fenomeno esploso con la guerra

Già a marzo, poco dopo l’invasione dell’Ucraina erano giunte le prime notizie di abbandono della Russia da parte di molti dei suoi cittadini. Si sono formate cospicue comunità russe in Georgia e in Armenia, ad esempio. A causa del fenomeno Mosca si trova al momento nel bel mezzo di una fuga di cervelli. Tra le motivazioni di chi se n’è andato figura spesso «l’autoritarismo» della Russia, i limite che lo Stato pone alla libertà di espressione e le severe pene riservate ai criminali.


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