Zelensky nella riconquistata Izjum, la conferma dei sospetti: «Qui orrori come a Bucha. Torneremo in Crimea: è nostra» – Il video

Il presidente ucraino dopo una prima perlustrazione dei territori da poco liberati dopo l’occupazione russa nell’Est del Paese: «Non ci si abitua mai a queste cose ma ormai non ci stupiamo più»

«Di nuovo torture, di nuovo distruzione di scuole, asili… Loro fanno le stesse cose. Non ho visto niente di nuovo». Questo il commento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo la visita a sorpresa a Izjum, una delle città riconquistate dall’esercito di Kiev nei giorni scorsi. Il presidente ucraino aveva già avanzato il sospetto che anche a Izjum, come a Bucha, i soldati russi avessero commesso una strage di civili. Sospetti che ora, al termine della sua visita, sembrano aver trovato conferma: «Non ci si può abituare a queste cose ma dopo Bucha non saremo sorpresi dai passi compiuti dai terroristi russi, perché qui vediamo la stessa cosa». Secondo fonti di Kiev, a Izjum sarebbero morti circa mille ucraini e l’80% degli edifici sarebbe stato distrutto o danneggiato. A Izjum, poi, Zelensky ha issato la bandiera dell’Ucraina. Una celebrazione a cui hanno preso parte i rappresentanti delle forze armate ucraine e di altre forze di sicurezza, che pochi giorni fa hanno liberato la città dai russi. In giornata, poi, il presidente ucraino ha rivolto un appello anche agli abitanti della Crimea. «Il mio messaggio è che torneremo – ha detto Zelensky – Non importa quello che i residenti dei territori occupati hanno sentito in questi otto anni dalla tv di propaganda. Lo sappiamo che la verità è dalla nostra parte. Questa è la nostra terra e la nostra gente».


TELEGRAM | Uno dei tanti edifici civili bombardati a Izjum
TELEGRAM | Le condizioni in cui versa Izjum dopo la ritirata dell’esercito russo

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