Una prof rischia la condanna a 8 mesi per la morte durante una gita di uno studente cardiopatico

Secondo la procura di Brescia, la donna sapeva della patologia del ragazzo ma non gli impedì di salire 40 gradini

Rischia una condanna di 8 mesi un’insegnante imputata per la morte di un suo studente di 13 anni morto durante una gita scolastica. I fatti risalgono all’11 aprile 2014, quando la classe accompagnata dalla docente era andata in visita alla sala civica del Comune di Villanuova sul Clisi, nel Bresciano. Quel giorno Alessio Quaini con i suoi compagni di classe dovette salire 40 gradini per raggiungere le meta della gita, nonostante fosse affetto da cardiopatia congenita. Il pm ha chiesto la condanna a 8 mesi per l’insegnante, ritenendola responsabile della mancata vigilanza del ragazzo, di cui avrebbe conosciuto la malattia. Secondo il consulente del pm e i medici che avevano in cura il ragazzo, lo sforzo di salire tutti quegli scalini doveva essere evitato. La difesa della donna ha invece contestato il mancato esame del defibrillatore che era stato impiantato al ragazzo. L’analisi avrebbe potuto rivelare o meno l’esistenza dell’aritmia. Ma l’accusa sostiene che l’insegnante fosse a conoscenza della patologia del ragazzo e doveva evitargli la scalinata. I legali della docente replicano però che la certificazione medica del ragazzo non sarebbe mai stata portata a scuola. E solo pochi mesi prima, il 13enne era stato in visita al Vittoriale, quindi in un luogo dove le scale non mancano. Per questo la difesa ha chiesto l’assoluzione della donna. La sentenza sulle eventuali responsabilità colpose dovrebbero arrivare il prossimo 28 settembre.


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