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Dubbi in Algeria sulle forniture di gas per l’Italia, l’indiscrezione sui problemi a novembre. Eni nega

17 Settembre 2022 - 19:36 Redazione
Secondo il sito Algerie Part, i vertici del colosso algerino Sonatrach starebbero valutando di rimediare con ulteriori forniture di Gnl. Ma le prospettive future sull'aumento dei flussi dal Nord Africa sembrano incerti

All’Eni non risulterebbero difficoltà da parte dell’Algeria sulle forniture di gas sia presenti che future dirette all’Italia. Ma l’indiscrezione sui problemi che starebbe affrontando Sonatrach, il colosso algerino degli idrocarburi, circola con insistenza nel Paese nordafricano dopo che il sito locale di inchieste Algérie Part ha rivelato che l’azienda pubblica farebbe «fatica a reperire i volumi aggiuntivi di gas naturale promessi dall’Algeria all’Italia e l’accordo potrebbe non essere attuato nei tempi previsti». Un’indiscrezione che confermerebbe i timori che già da tempo, ricorda Repubblica, circolavano a proposito della capacità del Paese che dovrebbe salvare l’Italia da un possibile stop improvviso del gas russo. Secondo Algérie Part, quando a novembre le forniture per l’Italia dovranno aumentare, sarà disponibile solo il 20% del miliardo di metri cubi aggiuntivo promesso al governo italiano. E più avanti le prospettive non sarebbero migliori.

L’accordo Italia-Algeria sul gas

L’accordo con l’Algeria era stato sottoscritto lo scorso 11 aprile, quando il premier Mario Draghi e i vertici di Eni aveva concordato con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune e i dirigenti di Sonatrach un aumento delle forniture di gas attraverso il gasdotto TransMed/Enrico Mattei che porta il gas dall’Algeria in Sicilia. Dei 22 miliardi di metri cubi annui finora ricevuti, Roma avrebbe potuto godere di altri 9 miliardi aggiuntivi all’anno, da raggiungere in progressione fino al 2024, sfiorando la capacità massima di 32 metri cubi.

Il rimedio col Gnl

Ma secondo il sito algerino, il presidente di Sonatrach lo scorso aprile non avrebbe trasmesso cifre attendibili al suo governo. Per questo ora gli algerini starebbero cercando una soluzione alternativa, a cominciare dal Gnl, il gas naturale liquido che dovrebbe essere tolto dai sei impianti di produzione del colosso algerino per inviarli in Italia. Si tratterebbe di 500 milioni di metri cubi di gas naturale, in modo da salire ad almeno quattro miliardi per l’inverno. Un problema per Sonatrach, che rischierebbe così di privarsi di un’ulteriore fonte di export. E infatti contro questa soluzione ci sarebbero diversi manager della Sonatrch fermamente contrari.

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