La proposta di Fratelli d’Italia in Liguria: sportelli “pro vita” negli ospedali che praticano aborti

I promotori sono gli stessi che si sono astenuti dal voto che impegnava la giunta alla piena applicazione della 194

In ogni struttura ospedaliera della Liguria in cui si pratica l’interruzione volontaria di gravidanza ci saranno sportelli “pro vita” gestiti dalle associazioni di volontariato. È questa una delle indicazioni che vi sono all’interno della proposta di legge 71 che Fratelli d’Italia ha redatto lo scorso anno e che ora ha depositato alla Regione Liguria. Più precisamente all’articolo 5. Che recita: «Presso ogni struttura in cui venga praticata l’interruzione volontaria della gravidanza è messo gratuitamente a disposizione, in prossimità del consultorio e/o del reparto di maternità oltre che adeguatamente segnalato al fine di renderlo agevolmente raggiungibile, un idoneo locale per le organizzazioni di volontariato che operino nel settore dell’aiuto alla vita nascente». Ora, per iniziare l’iter di approvazione, dovrà passare prima in commissione Salute.


«L’embrione? Figlio dalla vita nascosta e in pericolo»

Quando? Si prevede nelle prossime settimane. Promossa dal capogruppo regionale, Stefano Balleari, e dai consiglieri Veronica Russo e Sauro Mannucci, la proposta rientra nelle promesse fatte in campagna elettorali dal partito. Giorgia Meloni nelle scorse settimane, infatti, a più riprese ha detto: «Vogliamo dare il diritto alle donne che pensano che l’aborto sia l’unica scelta che hanno, di fare una scelta diversa. Non stiamo togliendo un diritto ma lo stiamo aggiungendo». E questa proposta in territorio ligure sembra essere in linea con quanto annunciato dalla leader di FdI. Una visione che non sarà esente da critiche, nonostante nella proposta di legge si sottolinei che l’obiettivo è «garantire la possibilità di scelta alle donne, l’aiuto e la promozione della vita». Il testo, però, lascia trasparire una chiara linea etica. Come evidenzia Repubblica, si definisce l’embrione «figlio dalla vita nascosta e in pericolo». Ma non solo. Il profilo delle donne che si affacciano alla scelta dell’aborto è quello di persone «minacciate dalla solitudine, dall’ignoranza, dalla povertà, dalla paura».


FdI: «Vogliamo aggiungere diritti non toglierli»

Una minaccia alla legge sul diritto all’aborto? Secondo Balleari, commissario provinciale di FdI Genova, no. «La 194 non si tocca», ha dichiarato. E ha aggiunto che – in linea con la sua leader di partito – «al di là delle strumentalizzazioni vogliamo che la 194 si applichi nella sua interezza, perché riteniamo che non sia strettamente osservato il suo articolo 5 che mette le donne nella condizione di scegliere, liberamente, tra due possibilità. Molte donne non hanno alternative all’aborto». I consiglieri promotori sono gli stessi che martedì, 27 settembre, si sono astenuti dalla votazione del documento che impegnava la giunta alla piena applicazione della legge 194 in tutta la Liguria.

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