Il padre di Alessia Piperno, arrestata in Iran: «Non va bene». Gli ultimi post da Teheran sulle proteste e la fuga improvvisa – Il video

Il padre della 30enne fermata a Teheran si dice molto preoccupato. Dopo aver sentito l’Unità di crisi del ministero degli Esteri, la famiglia chiede silenzio sul caso della ragazza

Si sarebbe attivata la macchina diplomatica sul caso di Alessia Piperno, la 30enne romana arrestata in Iran lo scorso mercoledì. La Farnesina avrebbe avviato i primi contatti con la famiglia della ragazza, dopo che i genitori avevano raccolto il grido d’aiuto della 30enne, che è riuscita a telefonare a casa dopo quattro giorni senza dare sue notizie. Dopo l’appello lanciato dal padre Alberto su Facebook con un post diventato rapidamente virale, ma poi rimosso, la famiglia Piperno ha deciso di restare in silenzio. Come riporta l’Ansa, nella libreria di famiglia, nel quartier Tuscolano a Roma, oggi 3 ottobre è presente solo la madre di Alessia. «In questo momento non possiamo parlare – ha detto uno dei dipendenti della libreria – ci dispiace, è un momento delicato». È poi il padre della ragazza a confermare i contatti con il ministero degli Esteri italiano: «Siamo molto preoccupati – ha detto Alberto – la situazione purtroppo non va bene. Siamo in contatto con l’Unità di crisi della Farnesina che ha attivato tutte le procedure del caso». Da quando Alessia ha telefonato a casa in lacrime, il padre ha spiegato di non aver ricevuto più sviluppi: «Dopo la telefonata dal carcere di ieri da parte di Alessia, non abbiamo più avuto altre notizie, non l’abbiamo più sentita».


Gli amici: «Siamo preoccupati. Sono state notti insonni»

Anche Angela e Paolo, presenti su Instagram come Beyondthetrip, hanno parlato dell’arresto di Alessia nelle loro storie sul social network: «Purtroppo Alessia è stata arrestata a Teheran. Ci siamo conosciuti in Iran e si era stretto un bel rapporto, tanto che ci sentivamo quasi tutti i giorni», spiegano. «Da mercoledì» – aggiungono – «non si collegava più a Internet e quindi abbiamo iniziato a preoccuparci e già un paio di giorni fa abbiamo iniziato ad allertare la Farnesina e l’ambasciata italiana in Iran». Anche loro, come Alessia, sono nomadi digitali e incarnano l’apprensione per la giovane della comunità che ha scelto questo stile di vita. «Non si sa dove sia e per quale motivo sia stata arrestata», sottolineano. «Noi stiamo bene e siamo al sicuro. Siamo solo molto molto preoccupati e in ansia per Alessia, per quello che è successo. Sono state delle nottate insonni, abbiamo cercato di fare tutto il possibile ma adesso purtroppo non si può far altro che aspettare che venga liberata al più presto».


Come è arrivata in Iran

La trentenne romana, secondo quanto si apprende, era entrata in Iran con altri turisti circa due mesi fa, prima di essere fermata a Teheran. Piperno era in compagnia di un polacco, un francese e un altro italiano. Prima di arrivare nella capitale iraniana, sempre secondo le prime ricostruzioni, il gruppo di turisti avrebbe visitato Rasht, la città iraniana a una trentina di chilometri dal mar Caspio, capoluogo della regione di Gilan. Poco meno di una settimana fa, Piperno si sarebbe poi diretta nelle zone del Kurdistan iraniano: con lei ci sarebbero stati il cittadino francese e il polacco, mentre l’altro italiano si sarebbe spostato in India. La trentenne avrebbe poi fatto ritorno a Teheran, dove, secondo quanto ha riferito lei stessa in una telefonata alla famiglia, sarebbe stata arrestata. Al momento non è chiaro dove si trovi la ragazza. Lo stesso italiano che era in viaggio con lei ha raccontato di non sentirla da quattro giorni.

Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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