La rivincita di Fornero: «Salvini ministro del Lavoro? Non lo auguro agli italiani, è ora che anche lui inizi a lavorare»

L’economista ed ex ministra del governo Monti ha ammesso di aver dato un voto al Pd e uno a Calenda: «Per loro è stato un errore non mettersi insieme»

Dopo che il suo cognome è diventato lo slogan di tante campagne elettorali e oggetto di attacchi da parte del centrodestra, Elsa Fornero si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Lo fa in un’intervista a Radio1, dove alla domanda su quale ruolo dovrebbe avere Matteo Salvini nel prossimo governo, risponde così: «Lui ha detto che non ho mai lavorato in vita mia, se ragionassi allo stesso modo potrei dirgli che per lui è arrivato il momento di iniziare a lavorare». L’economista ed ex ministra del Lavoro nel governo Monti si è soffermata, poi, sull’eventualità che il segretario della Lega possa insediarsi proprio nel dicastero che lei guidò dal 2011 al 2013. «Non auguro agli italiani Salvini ministro del Lavoro: io non ho fiducia in lui, gli darei una pausa – e alle ultime elezioni – lo ha trascinato il risultato di Meloni, altrimenti lui sarebbe stato un perdente». A proposito della leader di Fratelli d’Italia, Fornero la definisce «prudente nelle poche dichiarazioni che fa, e anche questo è apprezzabile, ma non tutta la sua maggioranza mostra la stessa responsabilità – e giudica positivamente che Meloni si sia – comportata in maniera responsabile finora, dando una grossa prova di consapevolezza. Si sta preparando, sta studiando». Quando a Fornero viene chiesto chi suggerirebbe a Meloni come tecnici da inserire nel suo esecutivo, afferma: «Se fossimo in un periodo in cui si potesse aumentare tranquillamente il debito, tutti vorrebbero fare i ministri dell’Economia, ma ora siamo in tempi difficili chi è che si prende queste responsabilità che fanno perdere consensi? Allora si mette un tecnico, cosa che dà anche la scappatoia al politico per poter dire, in caso, “la colpa è la sua”». Apprezzamenti, dunque per la presidente del Consiglio in pectore, che arrivano nonostante l’esponente del governo Monti non abbia votato per lei: «Io ho votato da una parte per il Pd e dall’altra per Calenda. È stato un errore grave non mettersi insieme, quello sarebbe stato il mio auspicio».


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