Regioni contro il caro-bollette, la stretta nel Lazio: più smartworking e luci negli uffici spente prima

La Regione punterà anche a un campagna di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini con l’obiettivo di renderli più consapevoli nell’utilizzo di luce e gas

Alle prese con il caro-energia e l’aumento delle bollette di gas e luce per imprese e famiglie, anche la Regione Lazio adotterà misure per il risparmio energetico. I provvedimenti previsti riguarderanno lo smart working, la riduzione dell’illuminazione e l’abbassamento delle temperature per i riscaldamenti. In particolare – come ha annunciato il vice presidente della Regione, Daniele Leodori ad Ansa – ci sarà una «prosecuzione del tele-lavoro» per i dipendenti dell’Istituzione, oltre alla riduzione dell’illuminazione negli uffici. Altre misure per il risparmio che prenderà in considerazione la Regione Lazio riguarderanno «la chiusura anticipata di alcune strutture», in particolare gli uffici dove non ci sono contatti con il pubblico. E ancora, in linea con il Piano di riduzione dei consumi di gas naturale – annunciato dal ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani – negli uffici della Regione verranno diminuite la temperatura dei riscaldamenti. Ma oltre alle regole che applicherà nelle sue sedi, la Regione punterà a costruire una «campagna di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini», con l’obiettivo di renderli più consapevoli nell’utilizzo di luce e gas all’interno delle proprie abitazioni ed evitare, così, la maxi-stangata prevista da Assoutenti di circa 2.942 euro su base annua a famiglia solo per la spesa legata alle forniture di gas.


Le misure previste dalla Regione Lazio, verranno adottate anche a seguito dell’allarme lanciato dai comuni relativo al caro-bollette. I Comuni, infatti, – in questi giorni – hanno chiesto al prossimo governo di stanziare un altro miliardo di euro per consentire di poter andare avanti. «Contro il caro bollette come comuni chiederemo al prossimo Governo, una volta insediato, uno stanziamento di 200 milioni da inserire nel dl aiuti quater, poi in legge di bilancio chiederemo lo stanziamento di 800 milioni che potranno valere anche per il 2023 per le situazioni più critiche dei bilanci comunali. Da qui al varo del nuovo governo prepareremo un pacchetto di misure anche tecnico-contabili per fermare il calo delle entrate dei comuni previsto per il 2023 e per far fronte al perdurare dell’incremento dei costi energetici». Lo aveva riferito il delegato alla finanza locale dell’Anci, Alessandro Canelli. Per i sindaci, il rischio è che si possano fermare intere città: arrestare mezzi pubblici e tenere parti al buio; ma anche «spegnere completamente le luci sui monumenti e tagliare i riscaldamenti».


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