Calenda: «Non parteciperemo al voto per i vicepresidenti». Alle consultazioni del Colle non ci sarà Renzi

«Faremo notare a Mattarella che c’è un’opposizione che ha preso quasi l’8%, che è in crescita, ma che non ha alcuna figura di garanzia»

Domani, 19 ottobre, a Montecitorio e a Palazzo Madama si eleggeranno i vicepresidenti, i questori e i segretari. Figure di garanzia e che, in parte, vengono assegnate ai parlamentari dell’opposizione. Da giorni, il Terzo Polo denuncia che un accordo tra Partito democratico e Movimento 5 stelle escluderebbe la formazione di Carlo Calenda e Matteo Renzi da una spartizione di queste cariche. «A oggi, non parteciperemo al voto» per l’elezione dei vicepresidenti di Camera e Senato. A dirlo è Calenda che, al Tg1, ha annunciato anche la formazione con cui il Terzo Polo salirà al Quirinale per le consultazioni: ci saranno lui, la presidente di Italia Viva Teresa Bellanova e i capigruppo. E proprio in quell’occasione ha ribadito che farà notare a Sergio Mattarella «che c’è un’opposizione che ha preso quasi l’8%, che è in crescita, ma che non ha alcuna figura di garanzia». Nel corso dell’intervista, ha spiegato il motivo per cui non sarà Renzi ad accompagnarlo al Colle: «Con Matteo ci sentiamo tutti i giorni, lui ha fatto un passo indietro, non verrà alle consultazioni, ha anche molti impegni di lavoro all’estero». Infine, il leader del Terzo polo ha enucleato i passi che porteranno a unire i due soggetti politici di Azione e Italia Viva: «Entro novembre avremo la federazione e faremo i gruppi unici. La presidenza della federazione spetterà a me e le decisioni saranno prese da un organo collegiale. Ci avviamo velocemente a dar vita a un partito unico».


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