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Berlusconi al contrattacco: «Nessuno si permetta di dubitare sul mio atlantismo. Audio e appunti? Pettegolezzi per intimidirmi»

19 Ottobre 2022 - 22:21 Redazione
giorgia meloni premier governo meloni silvio berlusconi incontro
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Il leader di Forza Italia ribadisce che la sua posizione e quella del suo partito sono in linea col governo italiano, Nato e Ue

«Nessuno, sottolineo nessuno, può permettersi di mettere in discussione» la mia posizione atlantista, dice Silvio Berlusconi che risponde a tono, dovendo «ribadire l’ovvio», all’ultimatum lanciato da Giorgia Meloni poco prima in una nota durissima rivolta agli alleati. Il botta e risposta tra la leader di FdI e quello di FI è scoppiato dopo l’ultimo audio intercettato dall’agenzia Lapresse dell’ex premier, che durante un’assemblea con i suoi parlamentari aveva riportato una ricostruzione controversa delle ragioni dietro l’invasione russa in Ucraina. Parole secondo Berlusconi e i dirigenti di Forza Italia prese fuori dal contesto, con l’ex premier che avrebbe invece spiegato le sue preoccupazioni in quel frangente e riportato la versione sostenuta dal Cremlino. «In 28 anni di vita politica la scelta atlantica, l’europeismo, il riferimento costante all’Occidente come sistema di valori e di alleanze fra Paesi liberi e democratici sono stati alla base del mio impegno di leader politico e di uomo di governo – dice Berlusconi – come ho spiegato al Congresso degli Stati Uniti, l’amicizia e la gratitudine verso quel Paese fanno parte dei valori ai quali fin da ragazzo sono stato educato da mio padre».

In risposta quindi alla minaccia di Meloni, Berlusconi ha poi aggiunto: «La mia posizione personale e quella di Forza Italia non si discostano da quella del governo italiano, dell’Unione europea, dell’Alleanza atlantica né sulla crisi ucraina, né sugli altri grandi temi della politica internazionale. Lo abbiamo dimostrato in decine di dichiarazioni ufficiali, di atti parlamentari, di voti alle Camere». La replica di Berlusconi si rivolge poi anche alle opposizioni, che lo hanno duramente contestato prendendo di mira la scelta di Antonio Tajani come ministro degli Esteri del prossimo governo. Il Cav ribadisce che nessuno può mettere in discussione le sue posizioni, «non può certamente permettersi di farlo la sinistra, che tante volte è stata dalla parte sbagliata della storia. Tantomeno la sinistra del Partito democratico, che anche alle ultime elezioni, meno di un mese fa, era alleata con i nemici della Nato e dell’Occidente», riferendosi a Sinistra Italiana e Verdi.

Gli audio e gli appunti

A proposito delle registrazioni fatte uscire dall’assemblea dei parlamentari di Forza Italia, Berlusconi attacca: «La colpa non è degli organi di informazione, ovviamente costretti a diffondere queste notizie, è di chi usa questi metodi di dossieraggio indegno di un Paese civile». E poi aggiunge che tutto questo non sarebbe mai successo se «in Italia non vi fosse la pessima abitudine di trasformare la discussione politica in pettegolezzo, utilizzando frasi rubate registrate di nascosto, e appunti fotografati con il teleobbiettivo, con un metodo non solo sleale ma intimidatorio. Un metodo soprattutto che porta a stravolgere e addirittura a rovesciare il mio pensiero, usando a piacimento brandelli di conversazioni, attribuendomi opinioni che stavo semplicemente riferendo, dando a frasi discorsive un significato del tutto diverso da quello reale».

Il chiarimento sulle registrazioni

Come già anticipato in una telefonata al direttore del TgLa7 durante Diario Politico di oggi 19 ottobre, Berlusconi ha voluto chiarire la natura del discorso che stava tenendo all’assemblea dei parlamentari forzisti e diventato oggetti di alcuni audio: «Interrogarsi sulle cause del comportamento russo, come stavo facendo, e auspicare una soluzione diplomatica il più rapida possibile, con l’intervento forte e congiunto degli Stati Uniti e della Repubblica cinese, non sono atti in contraddizione con la solidarietà occidentale e il sostegno al popolo ucraino. Del resto alla pace non si potrà giungere se i diritti dell’Ucraina non saranno adeguatamente tutelati»

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