«Silvio, fermati»: i giornali di destra prendono di petto Berlusconi dopo il martedì nero del Cavaliere

Libero e la «lettera dolcissima» per non affossare il sogno degli italiani. La Verità paventa il ritorno di Draghi. Il Giornale e il Tempo invece…

«Silvio, fermati! Avanti così finisce male». «Il Cav ributta tutto all’aria». Libero e La Verità prendono di petto Berlusconi dopo il martedì nero del Cavaliere. La registrazione in cui ammette di aver riallacciato i rapporti con Vladimir Putin mette in pericolo la nascita del governo Meloni. E allora ecco che il direttore del quotidiano degli Angelucci Alessandro Sallusti scrive addirittura una lettera «dolcissima» al presidente di Forza Italia per convincerlo a non affossare il sogno «non di Meloni, ma degli italiani». Mentre Il Giornale mantiene un aplomb più istituzionale e titola «Rebus giustizia» segnalando il braccio di ferro tra Casellati e Nordio. E Il Tempo pubblica una vignetta di Osho in cui il suo cagnolino terrorizzato dice: «Aiutatemi, vi prego, vuole farmi fare il sottosegretario».


Forza Putin!

L’uscita del Cavaliere rischia infatti di rimettere in gioco tutta la lista dei ministri sulla quale il centrodestra stava faticosamente trovando un accordo. E, come fa notare Sallusti, soprattutto rimette in gioco il ruolo di Antonio Tajani come ministro degli Esteri. Perché l’«affettuoso carteggio» tra Berlusconi e Putin con tanto di scambi di alcool rischia di mettere in difficoltà sin da subito un governo che la leader di Fratelli d’Italia ha faticosamente ancorato all’Atlantismo sin dall’inizio della campagna elettorale. E perché, ricorda ancora il direttore di Libero, citare Andrea Gambruno (il compagno di Giorgia Meloni) per ricordare che è un suo dipendente a Mediaset mette solo in imbarazzo la famiglia. Ma affossare il nuovo governo «sarebbe troppo anche per Silvio Berlusconi. Se a lei fosse concesso di incontrare la sua gente, i suoi imprenditori che ancora la seguono, lo verificherebbe di persona», conclude forse alludendo a chissà quali limitazioni della libertà sta subendo il Cav. La Verità, che invece è editorialmente più critica, oggi lo accusa di ributtare «tutto all’aria». Mentre il direttore Maurizio Belpietro disegna scenari terribili per il centrodestra. Quelli in cui a causa delle divisioni Sergio Mattarella oscilla tra la conferma dell’incarico per Mario Draghi e un nuovo scioglimento delle Camere per andare ancora ad elezioni.


Il Berlusconi show

Il Giornale invece decide di gettare acqua sul fuoco. E in prima pagina quasi ignora l’audio su Putin, precisando soltanto che «era una storiella». Si parla di «roba vecchia, del 2008». E non si capisce come sia possibile, visto che nell’audio Berlusconi parla della guerra in Ucraina. Ma, si precisa, è l’episodio del regalo di compleanno con vodka che sarebbe di 14 anni fa. Ma allora perché il Cavaliere ne ha parlato come se fosse successo di recente? Di certo c’è che i regali tra i due sono passati alla storia. Negli anni si è parlato del «lettone, quello di Putin», con tanto di baldacchino e veli di cui parlò Patrizia D’Addario durante lo scandalo sulle leggendarie nottate a Palazzo Grazioli. Ma l’agenzia di stampa Ansa ricorda anche il noto piumone che il Cav recapitò allo Zar per il suo 65esimo compleanno, con un’enorme gigantografia di una foto in cui i due si stringevano la mano. Regali, compleanni trascorsi insieme, tante vacanze, in una spola tra la Costa Smeralda e la dacia di Sochi. Amicizia contro governo. Chi vincerà?

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