Il Ppe duro contro Berlusconi: «Restituisca a Putin la vodka». L’assist a Tajani come «garante»

Il commento di Paulo Rangel, vicepresidente dei Popolari a Strasburgo: «Opinioni personali che nulla hanno a che vedere con la posizione di Forza Italia»

«Non è il momento di avere rapporti con il presidente russo Vladimir Putin, Silvio Berlusconi gli rimandi indietro la vodka». Questo il commento di Andrzej Halicki, capodelegazione del Partito popolare (Ppe) a Strasburgo, sulle parole pronunciate ieri dal leader di Forza Italia. Halicki ha poi aggiunto che «il signor Putin non è un amico, ma un criminale di guerra» e ha attaccato Berlusconi per aver creato «tensioni anche all’interno del Ppe». In un audio ottenuto in esclusiva da LaPresse, il leader di Forza Italia sostiene di aver «riallacciato i rapporti» con Vladimir Putin e lascia intendere di avere posizioni diverse da quelle espresse in pubblico dal suo partito sulla guerra in Ucraina. Le parole di Berlusconi hanno aperto un dibattito sia in Italia che in Europa. In giornata sono arrivate anche le dichiarazioni di Paulo Rangel, vicepresidente del gruppo Ppe al Parlamento Europeo. «Penso che le parole di Berlusconi siano tristi per tutti gli europei che soffrono per la tirannia di Putin, ma sono opinioni personali che nulla hanno a che vedere con la posizione d’un partito e con la garanzia assoluta che offre un leader europeo come Tajani», ha detto Rangel. Più che sul leader di Forza Italia, il vicepresidente dei Popolari è sembrato affidarsi soprattutto al suo vice. «Noi abbiamo fiducia assoluta in Tajani. Sappiamo che è impegnato a difendere i valori Ue e se vedrà che tali valori sono in pericolo sarà il primo a battersi per difenderli», ha aggiunto Rangel. Nel dibattito era intervenuta nelle scorse ore anche Iratxe García Perez, presidente dell’eurogruppo Socialisti & Democratici: «È tempo che il Ppe smetta di sognare a occhi aperti, guardi ai fatti e torni sul percorso europeista, con chi difende l’Europa e i suoi valori». Non tutti gli esponenti dei Popolari, però, sono d’accordo nel difendere Forza Italia. «È ora che il veterano della politica si ritiri per non dire sciocchezze nella sua follia – ha scritto in un tweet l’eurodeputato estone del Ppe Eiho Terras, riferendosi a Berlusconi – Glorificare un criminale di guerra è un atto criminale».


Foto di copertina: ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI | Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi


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