Esplosione sul ponte di Kerch, Zelensky nega l’attacco: «Non l’abbiamo assolutamente ordinato, per quanto ne so»

Il presidente ucraino mette le mani avanti, ma non si dimostra del tutto sicuro

Mosca sostiene di aver arrestato i responsabili dell’esplosione sul ponte di Kerch in Crimea, affermando che l’operazione sia stata organizzata dall’intelligence del ministero della Difesa ucraino e dal suo direttore Kyrylo Budanov. A seguito dell’episodio Mykhaylo Podolyak, il consigliere di Zelensky, aveva scritto su Twitter che quanto accaduto era «l’inizio» e che «tutto ciò che era illegale deve essere distrutto». A distanza di oltre dieci giorni, il presidente ucraino, intervistato dalla televisione canadese CTV, mette le mani avanti negando senza troppa sicurezza il coinvolgimento del suo governo nell’attacco al ponte: «Non l’abbiamo assolutamente ordinato, per quanto ne so». Le accuse contro Kiev non provengono soltanto da Mosca. Secondo il New York Times, citando un funzionario del governo ucraino rimasto anonimo, sarebbero stati i servizi dell’intelligence dell’Ucraina a orchestrare l’esplosione del ponte di Kerch in Crimea.


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